Domani, sabato 13 maggio, il personale dei Musei di Torino sarà in sciopero per l'interno turno di lavoro, con un presidio, a partire dalle ore 9.30, davanti al Museo del Risorgimento, in via Accademia delle Scienze 5 a Torino.
L'Assessorato alla Cultura del Comune di Torino, per quanto dichiarato e scritto fino ad oggi, non è riuscito a dare ancora sufficienti garanzie per il lavoro e il futuro dell'appalto dei Servizi dei Musei di Torino. Ad oggi non vi è stata alcuna proroga e le cooperative presenti sull'appalto si preparano a licenziare tutti i lavoratori.
Le proposte dell'Assessore alla Cultura, Francesca Leon, sugli appalti di alcuni Musei di Torino – illustrate in bozze e spiegazioni in Commissione Lavoro, Sociale e Cultura - si traducono in minori garanzie per chi lavora nei servizi di custodia e biglietteria dei Musei del Polo Universitario, Diffuso/900, Risorgimento, Montagna.
MINORI GARANZIE PER IL LAVORO con lo smantellamento dell'appalto unico: invece dell'appalto diviso in tre o due lotti, secondo la logica della maggiore efficienza, si propongono quattro piccoli appalti sotto soglia, senza gara aperta europea, con minore trasparenza e maggiori rischi rispetto a legalità e regole contrattuali, aumento della spesa complessiva;
MINORI GARANZIE PER IL LAVORO nella Clausola Sociale: si apre alla possibilità della riduzione delle ore contrattuali dei lavoratori, favorendo l'offerta al massimo ribasso nella proposta economica, con la possibilità di rimettere in discussione gli orari acquisiti in tanti anni di lavoro;
MINORI GARANZIE PER IL LAVORO con la durata degli appalti: si vuole la durata di soli due anni degli appalti, con l'alibi della verifica e sperimentazione, pur di rimanere sotto soglia, aumentando la precarietà e l'insicurezza del personale, favorendo l'aggiudicazione dell'appalto solo a certe imprese (ma questo non si dice);
MINORI GARANZIE PER IL LAVORO per i lavoratori disabili: gli appalti dei musei organizzati in questa forma mettono a rischio il lavoro della maggioranza dei lavoratori che sono disabili e svantaggiati, incentivandone l'abbandono e il ritorno a casa, andando contro allo spirito di tutela e integrazione che è stato portato avanti in questi decenni dal Comune di Torino proprio negli appalti dei servizi.
Per questi motivi domani è stato proclamato lo sciopero, contro l'insicurezza, per la difesa dei contratti e di reddito maturati, per un futuro certo dell'appalto dei servizi dei Musei di Torino.