"Lavorare nella cooperazione internazionale, si può". È questo lo slogan del seminario che si è svolto alla Cavallerizza Reale, al quale ha preso parte anche il vice ministro Mario Giro. Una tappa del tour nelle università italiane, in vista del Primo Forum Nazionale della Cooperazione.
"Ci sono più di 100 posti all'anno", ha spiegato Giro, "tra ONG, che stanno assumendo, ma anche nelle istituzioni. Si può partire senza andarsene, perché non è vero che in Italia non c'è occupazione".
Diverse dunque le possibilità offerte dai campi di lavori agli agenti temporanei impiegati nell'Unione Europea con contratti di sei anni e una retribuzione fino a 5.800 euro. Varie le proposte dal coordinatore e project manager nelle Organizzazioni internazionali (www.volontariato internazionale.org; www.scambi europei.info), all'addetto alla promozione culturale (sezione concorsi al mae su sito ministero esteri), all'agenzia per la Cooperazione allo sviluppo, che nel 2017 proporrà un concorso per 60 funzionari.
Il vice ministro ha commentato poi la bufera mediatica che ha investito la scorsa settimana le Organizzazioni Internazionali. "Stiamo cercando di risolvere", ha commentato, "il tema dell'immigrazione dal punto di vista aiutamoli a casa loro, nel senso di trovare lavoro per i giovani in Africa". "È sbagliato generalizzare sulle ONG, fa parte di una cultura del nostro tempo. Il clima di sospetto è pericoloso per la democrazia", conclude Giro.