Il prossimo 27 luglio ci sarà l'inaugurazione della mostra “Per un filo di seta” che si terrà al MAO di Torino, per presentare la rassegna che verrà ospitata fino al 1° di ottobre. Ingresso con biglietto del Museo senza maggiorazioni.
Nei circa 30 mq della Sala Mazzonis al 1 piano del MAO , saranno esposti per la prima volta disegni, carte geografiche, preziose xilografie, diari e manoscritti , libri e ceramiche risalenti alla seconda metà del 1800 (periodo Meiji in Giappone) dando risalto alla figura del Conte Vittorio Sallier de La Tour , torinese, primo Ambasciatore italiano, Ministro Plenipotenziario e Inviato Speciale in Giappone, alle autorità giapponesi che lo accolsero nella Prefettura di Gunma nel 1867 e ai semai/setaioli piemontesi che si recarono in Giappone a cercare uova di baco da seta da riportare in Italia, dove una malattia aveva decimato gli allevamenti.
In un’epoca in cui si nasceva e moriva nello stesso posto, questi coraggiosi setaioli e semai raccoglievano fondi dagli allevatori di bachi da seta (oggi crowdfunding..) per andare a comprare le uova di baco di qualità eccellente in Giappone rischiando la loro vita in viaggi lunghi e pericolosi per riportarle in Italia.
E’ grazie a questi coraggiosi imprenditori piemontesi che furono intrapresi i primi rapporti diplomatici e commerciali con il Giappone e venne difesa l’industria serica locale.
Quest'ultima era importantissima nell’economia gia’ dal 1600-1700 in città come Racconigi(CN), Caraglio (CN), Monesiglio (CN) Venaria (TO) Cuneo, Alba etc ancora oggi sono visibili i resti delle “Magnifiche Fabbriche” o ne resta memoria nei toponìmi o nelle piante di gelso storiche …ma nella seconda metà del 1800 queste città erano disseminate di setifici, filande e filatoi che talvolta formavano delle filiere di produzione all’avanguardia grazie anche all’attività dei nostri antenati semai e setaioli che nel ventennio 1860-1880 fecero avanti e indietro con il Giappone.