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Chivasso | 15 settembre 2017, 13:40

Il Tar blocca la costruzione di 200 appartamenti nei pressi del Parco Mauriziano di Chivasso

Accolto il ricorso di Legambiente "c'è rischio alluvione", ora la parola potrebbe passare al Consiglio di Stato

Il Tar blocca la costruzione di 200 appartamenti nei pressi del Parco Mauriziano di Chivasso

Il Tar del Piemonte ha accolto il ricorso presentato dal Circolo Legambiente di Chivasso e da un residente contro il progetto di un grande e impattante
intervento edilizio a Chivasso. Si tratta del PPE (Piano Particolareggiato
Edilizio) detto “del Mauriziano” perché avrebbe dovuto venire realizzato in
terreni confinanti con l’importante area verde pubblica di Chivasso chiamata
“Parco del Mauriziano”.
Il progetto prevedeva la costruzione di 200 appartamenti in edifici di sette
piani, di una palestra privata, e di una strada di grande traffico a lato
del Parco.
La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale annulla l’approvazione
del progetto definitivamente concessa dalla Regione Piemonte nel maggio
2011. Il progetto era stato precedentemente stato approvato dal Comune di
Chivasso due anni prima.
La sentenza della magistratura amministrativa è importante e innovativa,
soprattutto perché presta particolare attenzione alla questione
idrogeologica e al rischio di alluvione: l’area del Mauriziano si trova
infatti in una porzione di Chivasso che è stata colpita pesantemente dalle
alluvioni del 1994 e del 2000. Un settore di territorio comunale dove
sarebbe bene smettere di cementificare e di intubare corsi d’acqua.
La sentenza del Tar non mette definitivamente la parola fine al progetto.
Proprietà, Regione e Comune potrebbero appellarsi al Consiglio di Stato.
Inoltre la proprietà potrebbe presentare un nuovo progetto diversamente
formulato.
Cercando l’interlocuzione e la collaborazione con le autorità, Legambiente
si impegnerà perché il Parco venga migliorato e se possibile ampliato
attraverso l’acquisizione di aree adiacenti. Inoltre Legambiente chiederà al
Comune di non presentare l’ulteriore ricorso al Consiglio di stato e di
adoperarsi per evitare altri attentati alla sopravvivenza del parco.

c.s.

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