"È stato un G7 di grande interesse fondamentalmente per una ragione: per la prima volta le democrazie liberali si sono interrogate su se e come la rivoluzione tecnologica debba essere governata e non solo accompagnata". Il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda apre così i lavori conclusivi del G7 dell'Industria, che si sono svolti ieri ed oggi a Venaria Reale.
"La rivoluzione digitale che arriva", ha sottolineato l'esponente dell'esecutivo Gentiloni, "consentirà progressi sul welfare, che saranno sostenibili grazie ai big data". Un processo però che secondo i vertici del mondo riuniti nella palazzina reale :"va regolato, evitando il rischio di costruire delle gabbie che frenino il cambiamento". "È giusto che sia il G7", ha proseguito Calenda, "ad occuparsi di questo tema importante per una democrazia. Quello che abbiamo deciso è un grado importante di sorveglianza su quello che sta accadendo: è necessario avere un controllo sui risvolti dei fenomeni". "Il G7 deve occuparsi di questi processi in ottica multitasking, se è in grado di correggere le iniziative: i policy maker devono mettere anche dei paletti dove serve, quando il cambiamento non è orientato all'uomo, ma solo fine a se stesso".