L'edilizia vuole uscire dalla crisi e punta sugli incentivi fiscali. Lo ribadisce Confartigianato, ma soprattutto lo dicono i numeri.
Ammonta infatti a 582 milioni di euro il totale delle detrazioni per ristrutturazioni edili e risparmio energetico che i piemontesi hanno dichiarato al fisco nel 2015 e che saranno restituite nell’arco dei prossimi 10 anni a chi ha riqualificato il proprio patrimonio abitativo dando così una boccata di ossigeno a costruttori, impiantisti, produttori e installatori di infissi, ingegneri, geometri e all’indotto.
Il Piemonte (11,5% sul totale detrazioni e 0,84% sul totale del reddito dichiarato) si pone così al settimo posto assoluto tra le regioni che più hanno utilizzato le due agevolazioni. Al primo posto la provincia di Trento (rispettivamente 16,3% e 1,37%), seguita da quella di Bolzano (14,8% e 1,07%) e dalla Valle D’Aosta (10,1% e 1,06%).
E il futuro promette di proseguire su questa linea: sono infatti 2.771.000 i proprietari di immobili intenzionati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione sulla propria abitazione.
“I 19 anni di incentivi fiscali hanno impedito all’intera filiera dell’edilizia piemontese di andare a fondo – sottolinea Luciano Gandolfo, presidente di Confartigianato Piemonte Costruzioni – sostenendo, salvando e rilanciando molte imprese che si occupano di costruzioni e ristrutturazioni ma anche di riqualificazione del patrimonio immobiliare, del risparmio energetico, della difesa dell’ambiente, con una importante emersione delle attività irregolari”. “I dati ci dicono che questi bonus hanno avuto anche un potente effetto-leva per il rilancio di molte altre attività economiche dell’indotto – continua il presidente - ora le misure devono essere sostenute, stabilizzate ed estese, perché c’è ancora molto da fare per riqualificare l’esistente, all’insegna di un’edilizia sicura e più rispettosa del territorio”. “La preoccupazione è che per gli interventi di ristrutturazione – sottolinea il presidente - dal 1° gennaio la detrazione potrebbe scendere al 36% dall’attuale 50%. Ciò potrebbe avere un effetto negativo su chi volesse ammodernare la propria abitazione. Sicuramente a livello nazionale interverremo affinché la percentuale di detrazione possa rimanere la stessa”.
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