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Politica | 17 ottobre 2017, 16:04

“Non diamo una casa popolare a chi possiede già un immobile”: la proposta di legge della Lega in Consiglio Regionale (VIDEO)

Il segretario Molinari e il consigliere Benvenuto chiedono di modificare i criteri di assegnazione delle case popolari in Piemonte

“Non diamo una casa popolare a chi possiede già un immobile”: la proposta di legge della Lega in Consiglio Regionale (VIDEO)

Per partecipare a un bando di assegnazione delle case popolari in Piemonte, oggi, basta non essere proprietari di altri immobili nella regione. La Lega vorrebbe modificare questa legge, rivedendo i criteri di assegnazione.

“L'obiettivo – spiega il segretario nazionale, Riccardo Molinari – è equiparare le case all'estero o fuori regione alle case che si trovano nella regione. Vogliamo cioè che chiunque abbia una casa, non importa dove, sia tagliato fuori dalla graduatoria, o comunque non parta dallo stesso livello di chi invece una casa non ce l'ha proprio”.

Oggi la Lega ha presentato la sua proposta di legge in Consiglio Regionale, con firmatario il consigliere Alessandro Benvenuto: “Quello che vogliamo – spiega – è ciò che già accade in Toscana ed è molto semplice: chi possiede già una casa non deve poter fare richiesta per avere una casa popolare”.

“Per un'assurdità dovuta all'amministrazione Bresso – aggiunge Molinari –, qui non vengono considerate eventuali case fuori regione, o all'estero. Non si capisce però perché uno straniero, che ha una casa all'estero, dovrebbe avere priorità su un italiano che ha una casa in Piemonte. E, ancora peggio, dovrebbe essere equiparato a un piemontese che invece una casa non ce l'ha".

"Il problema – prosegue Molinari – è come certificare che un cittadino non sia già in possesso di una casa. Per gli italiani c'è l'Agenzia delle Entrate, e i possessori di case in altre regioni avranno un Isee di conseguenza. Ma per gli stranieri? Al momento non esistono controlli, invece bisogna trovare il modo di farli. E non basta certo un'autocertificazione, quindi servirà l'aiuto dei consolati e delle ambasciate dei vari paesi".


Daniele Angi

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