"I problemi sono ancora tutti lì e non è l'uscita di scena di Giordana che li risolverà. Anzi, forse li aggraverà persino. La crisi strutturale di Appendino, la sua inadeguatezza al ruolo che ricopre e soprattutto la mancanza di visione e soluzioni per il futuro di Torino restano lì. Purtroppo per noi e per Torino." A tracciare un bilancio, all’indomani delle dimissioni di Paolo Giordana da capo gabinetto del sindaco Chiara Appendino, è il capogruppo del Pd in consiglio comunale Stefano Lo Russo.
Il capogruppo dem non risparmia però critiche ai suoi stessi compagni di partito, che :”mi hanno spiegato che eravamo "esagerati" nella nostra opposizione, che in fondo Appendino era "brava", "intelligente", "capace".
“Rileggere la lunga fase di questi mesi”, continua il capogruppo del Pd, “oggi mi lascia perplesso, soprattutto su quanto fosse fragile il sistema di pesi e contrappesi politici, di come siano fragili alcune persone che rivestono ruoli di responsabilità in questa città". “Assessori e Consiglieri” evidenzia, “che in questi mesi non avevano nessun bisogno di chinare la testa e baciare la pantofola del sedicente "Richelieu" de noartri. Lo stesso da cui oggi prendono le distanze con disinvoltura e in alcuni casi malcelata soddisfazione. Si sono liberati di un peso, ma non basterà purtroppo a mascherare il vuoto di proposte forti e l'inadeguatezza”.
Per Lo Russo, "si apre adesso una nuova fase, inedita, della vita della città, una città in difficoltà, alla quale dobbiamo dare una mano”. “Questo uno dei compiti, il principale, che in questo momento ci compete. Perché Giordana è (forse) passato, Appendino passerà, come sono passati altri prima di loro e come capiterà ai loro successori. Torino invece resta, ed è a Torino e al suo futuro che dobbiamo guardare coinvolgendo in questo lavoro le energie positive economiche, sociali e politiche e tutti coloro che non vogliono arrendersi al declino"., conclude.