Nel bambino, parametri, segni e sintomi che possono rivelare un'emergenza sono diversi rispetto a quelli dell'adulto. E cambiano anche a seconda che ci si trovi di fronte un neonato, un lattante, un bimbo o un adolescente. Per questo, è essenziale che ad accogliere un paziente pediatrico in Pronto Soccorso ci sia personale formato in maniera specifica e che sia disponibile 24 ore su 24.
Sono questi gli elementi che rendono il servizio d'emergenza “a misura di bambino”. In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, in programma lunedì 20 novembre, la classifica stilata dal portale sanitario doveecomemicuro.it ha evidenziato che sono 210 i Pronto Soccorso Pediatrici h 24 che rispondono a questi requisiti: il 58% al Nord, il 14% al Centro e il 28% al Sud. Regioni come Umbria, Basilicata e Molise, addirittura, ne sono totalmente sprovvisti.
In Piemonte sono 17 (corrispondenti all'8% del totale) le strutture che sono considerate top in questo comparto: Ospedale Maggiore Carità di Novara, Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, Ospedale Civile Santi Antonio e Biagio di Alessandria, Ospedale infantile C. Arrigo di Alessandria, Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino, Ospedale Sant’Anna di Torino, Ospedale infantile Regina Margherita di Torino, Ospedale Maria Vittoria di Torino, Presidio Ospedaliero Castelli di Verbania, Ospedale Martini di Torino, Presidio ospedaliero C. Massaia di Asti, Ospedale civico di Chivasso, Stabilimento Ospedaliero di Ciriè, Ospedale Civile di Ivrea, Ospedale San Giacomo di Novi Ligure, Ospedale San Lazzaro di Alba, Ospedale SS. Annunziata di Savigliano.
Sono quindi ben cinque le realtà torinesi, cui si aggiungono anche gli ospedali di Cirè, Chivasso e Ivrea, se il discorso si estende alla provincia, quasi la metà dell'intera regione Piemonte. Una mappa completa dei Pronto Soccorso Pediatrici h 24 è disponibile su www.doveecomemicuro.it, il portale di public reporting delle strutture sanitarie italiane. Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica, ha spiegato quali caratteristiche debba avere un Pronto Soccorso Pediatrico a misura di bambino: “Innanzitutto, la valutazione svolta dall’infermiere all'arrivo, cioè il Triage, che permette di assegnare uno dei 4 codici colore – rosso, giallo, verde e bianco - in base alla gravità, dovrebbe essere effettuata da personale specificamente formato per la presa in carico del bambino e della sua famiglia".
"Ci dovrebbe essere una guardia pediatrica 24 ore su 24 e una sala di attesa dedicata ai pazienti pediatrici, perché l’approccio che si usa con loro è diverso rispetto a quello che si adopera con l’adulto. Dovrebbe essere garantita, infine, la possibilità per il bambino di essere accolto in un’Osservazione Breve Intensiva Pediatrica”, spiega Riccardo Lubrano, presidente SIMEUP. “Questa è una terza via che va ad aggiungersi a ricovero e dimissioni, che consiste nel tenere il paziente sotto osservazione per un tempo relativamente breve prima di dimetterlo. Un’opportunità importante che permette di risolvere gran parte delle emergenze pediatriche, evitando trasferimenti in altre strutture”.
Sono 5 milioni, infatti, i bambini che vengono visitati ogni anno nei Pronto Soccorso Pediatrici, ma gran parte degli accessi risultano inappropriati: tra Torino e provincia, per fortuna, otto strutture ospedaliere hanno tutti i requisiti in regola.