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Economia e lavoro | 18 dicembre 2017, 12:18

Le aziende piemontesi restano ottimiste per l'inizio del nuovo anno, ma cresce la cautela

I dati di Confindustria e Unioncamere confermano la ripresa, anche se il clima di fiducia in alcune aree sembra meno vivace. Bene Torino, male il Canavese. Molto bene invece i servizi

Le aziende piemontesi restano ottimiste per l'inizio del nuovo anno, ma cresce la cautela

Numeri ancora positivi, ma la macchia di leopardo torna a farsi vedere, nel contesto piemontese dell'economia. In particolare, la manifattura per il primo trimestre vede alcune differenze riaffacciarsi tra piccole e grandi imprese, tra chi esporta e chi è meno vocato e tra un territorio e l'altro.

Se Torino infatti va bene, il Canavese e sorprendentemente Cuneo danno segnali più incerti. "Segnali che consigliano prudenza - dice Fabio Ravanelli, presidente di Confindustria Piemonte - e che a marzo dovranno essere verificati. Ma forse incide la prossimità con le elezioni politiche e dunque l'incertezza sulle riforme che servono. Ma speriamo che la ripresa possa confermarsi forte e gagliarda come nel 2017".

Scorrendo le cifre, i valori restano comunque con un segno "più". Dall'occupazione alla produzione, dalla redditività ai nuovi ordini, fino all'export, unica voce a migliorare il dato del quarto trimestre 2017.

In lieve aumento il ricorso alla Cig, mentre resta forte la propensione agli investimenti e calano i ritardi negli incassi. In ogni caso, l'andamento rispetto al 2013 resta costantemente positivo, a conferma di una solidità ormai strutturata.

A livello geografico, chi sembra soffrire di più è collocato nel Cuneese, fermo al palo tra ottimisti e pessimisti per quanto riguarda le attese di produzione (era +14,9% nell'ultima rilevazione), così come nel Vco (che già aveva mostrato sofferenze nel 2017) e nel Canavese (-8,3%). Decisamente meglio Torino (+11,6%), così come Alessandria, Asti, Biella, Novara e Vercelli.

A livello di settori la metalmeccanica conferma attese positive come ormai da 12 trimestri. Ma vanno bene anche chimica, alimentare e gomma plastica. Resta la difficoltà della carta/editoria, molto oscillante di recente e non in buona salute e ancor peggio edilizia e impianti, che confermano saldi negativi.

Decisamente in salute i servizi e il terziario, che non mostrano alcuna incertezza e anzi confermano l'espansione messa in luce in tempi recenti. I saldi sono assolutamente in linea con il trimestre precedente. 

"I numeri confermano l'importanza strategica dell'export - conclude Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte - solo le imprese che si aprono e dialogano con il mondo raggiungono risultati migliori".

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