Volantini, megafono e poca voglia di darsi per vinti. I lavoratori della Fondazione Torino musei sono arrivati di buon ora davanti alla Gam per ribadire la propria contrarietà ai licenziamenti annunciati ieri. "Un gesto vigliacco, che va a colpire persone, famiglie e stipendi bassi, mentre sono altri quelli che sono tranquilli", dicono i rappresentanti dei dipendenti, mentre consegnano nelle mani dei passanti le righe stampate in cui riassumono l'incubo iniziato ieri.
E ne hanno anche per i politici: "Una grande ipocrisia. È ridicolo dire che non sapevi nulla quando sei socio. Avremmo preferito una verità dura a una bugia di questo genere", afferma Massimiliano Bruzin Ponte. "Siamo 170 in tutto, non migliaia. Potevano parlarci e dirci le cose, invece scopriamo tutto dai giornali. È assurdo".
Inoltre, secondo i dipendenti, i danni economici per la Fondazione saranno superiori ai presunti risparmi. "Tra i TFR di quelli che sono dipendenti a tempo indeterminato e le cause legali, i costi non saranno pochi". "Vogliamo che i licenziamenti siano ritirati tutti, non ci attenderemo, ci incateneremo, se necessario".