/ Economia e lavoro

Economia e lavoro | 06 febbraio 2018, 14:08

Industria 4.0, una rivoluzione che bisogna saper governare, per non distruggere posti di lavoro

De Santis: "Inutile nasconderci, alcune figure professionali saranno superate, bisogna adattarsi e formarsi perché non scompaiano interi comparti e aziende". Confindustria: "Ma Torino deve governare questo cambiamento"

Industria 4.0, una rivoluzione che bisogna saper governare, per non distruggere posti di lavoro

"Non dobbiamo nasconderci che questo tipo di trasformazione potrà finire per distruggere alcune tipologie di posti di lavoro. Ma è altrettanto evidente che se non sapremo cogliere queste innovazioni il rischio è che a venir distrutte siano intere categorie di aziende. Dovremo lavorare molto sulla formazione proprio per adattare le capacità dei lavoratori a questi nuovi orizzonti produttivi".

Non ci gira intorno, l'assessore regionale alle Attività produttive Giuseppina De Santis, intervenendo al convegno (l'ennesimo, a dire la verità) sulla cosiddetta Industria 4.0, ovvero il mondo produttivo evoluto secondo le nuove tecnologie digitali e di automazione.

A organizzarlo, questa mattina, è l'Unione Industriale di Torino, insieme a DIHP, Digital Innovation hub Piemonte. Un'occasione per fare il punto su come cambieranno i modelli produttivi, ma anche di business. Con effetti anche sull'occupazione. "Ma deve cambiare anche il modello di formazione, visto che la gente deve imparare cose nuove mentre sta lavorando - aggiunge Paola Pisano, assessore comunale all'innovazione -, ma ci saranno anche cambi organizzativi. Non solo nuova tecnologia, ma nuovi processi e dunque nuove figure professionali".

D'altra parte, il futuro è già attualità. Come spinge a considerare il Piano nazionale legato proprio all'Industria 4.0. Il cosiddetto "Piano Calenda". Uno strumento che ha indubbiamente stimolato gli investimenti, a livello nazionale così come a livello locale. A fare un bilancio di quanto successo fin qui è Andrea Bianchi, direttore Area Politiche industriali di Confindustria: "Nel corso degli ultimi anni abbiamo spesso trascurato la vocazione manifatturiera del Paese e Industria 4.0 rappresenta una sfida di modernizzazione del comparto. Torino, che ha ospitato le varie fasi di sviluppo della manifattura, è ora chiamata a governare la quarta rivoluzione industriale. Questo grazie sia alla sua vocazione che alla presenza di grandi centri innovativi. E proprio Torino ospita il progetto pilota con il Digital Innovation hub".

"Come in tutte le rivoluzioni, però, ci saranno vincitori e sconfitti. Perché il sistema dovrà necessariamente rimodellarsi", ribadisce Bianchi. "E nessuno da solo ce la può fare. Serve uno sforzo collettivo di collaborazione tra i protagonisti del sistema industriale: aziende, associazioni di categoria e istituzioni". 

Primo obiettivo messo nel mirino dal Piano Calenda è stato il rinnovamento dei macchinari, che in Italia avevano un tasso di "anzianità" notevole e pericoloso per la competitività. "Abbiamo voluto agire per agevolare l'acquisto di strumenti, anche per le piccole imprese, per far capire che non è una rivoluzione che riguarda solo Google o Amazon. Ma il corpo che fa massa critica del nostro settore produttivo. Magari in filiera e con più di un committente finale".

"In questo, possiamo dire che l'iper ammortamento ha funzionato, dando innovazione, ma stimolando anche il comparto di produttori di macchinari. Ecco perché la proroga è stata approvata fino a consegna per tutto il 2019".

Massimiliano Sciullo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium