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Economia e lavoro | 19 febbraio 2018, 15:48

Skills4agri: anche l'agricoltura piemontese può essere 4.0

Intesa Sanpaolo e Confagricoltura presentano un catalogo di corsi di formazione per dare all'innovazione un ruolo strategico anche nel settore primario. Lanciato in Piemonte, sarà applicato poi in tutta Italia

Skills4agri: anche l'agricoltura piemontese può essere 4.0

Chi l'ha detto che il 4.0 debba essere una prospettiva solo manifatturiera? Anche l'agricoltura cerca il proprio spazio per essere più efficace, innovativa, ma al tempo stesso anche sostenibile e intelligente.

Da questa convinzione nasce "Skills4agri", un protocollo che Confagricoltura (tramite il suo ente formativo Enapra) e Intesa Sanpaolo formazione battezzano per trasmettere nuove competenze anche a un comparto spesso visto come maturo e tradizionale.

Quattro le aree di intervento: dal credito privato e finanziamenti pubblici per le aziende agricole allo sviluppo competitivo attraverso l'aggregazione di imprese (reti, filiere e così via). Quindi i fattori di crescita e competitività e innovazione fino al commercio internazionale, ovvero l'export.

È il primo progetto di questo genere che viene lanciato in Italia e da qui sarà poi declinato in tutto il Paese. Due, lo scorso anno, i progetti pilota realizzati a Novara, mentre per il 2018 l'obiettivo è concentrato su 7 territori (6 provinciali e una regionale) e oltre 200 aziende con un totale di 500 dipendenti coinvolti.

“Il programma di formazione per imprese agricole e agroalimentari che promuoviamo con Enapra è espressione dell’impegno a tutto tondo di Intesa Sanpaolo per questo settore - commenta Andrea Lecce, responsabile Direzione Marketing di Intesa Sanpaolo -. Riteniamo importante supportare le aziende non solo con finanziamenti mirati, ma anche nell’affrontare alcuni temi chiave, come la digitalizzazione e il passaggio generazionale. L’impegno della nostra banca avrà portata nazionale, ma siamo particolarmente lieti di dare il via al programma in Piemonte, regione dall’incredibile ricchezza agroalimentare. Contribuiremo con tutta la nostra forza, a cominciare dalle 530 filiali ‘verdi’ della banca e dai 50 specialisti di settore, primi interlocutori per le aziende sul territorio”.

Massimiliano Sciullo

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