Il sindacato Totoricevitori Sportivi scrive a TorinOggi per replicare alle dichiarazioni del segretario generale del Silp Cgil Piemonte, Nicola Rossiello, che ieri era intervenuto sul tema del gioco d'azzardo e sullo "spegnimento" delle slot in Piemonte. Scrive, in particolare, il presidente nazionale Giorgio Pastorino:
"Gentilissimo Direttore,
nella giornata di ieri 19 febbraio, a Torino, durante il convegno sul gioco organizzato da FIT, STS e l’Istituto Milton Friedman, il Presidente Nazionale FIT Giovanni Risso ha criticato i Sindacati tradizionali dei lavoratori ricordando come, di fronte alla possibile perdita di migliaia di posti di lavoro causati dalla Legge Regionale Piemonte sul gioco legale, sia calato un assoluto silenzio. Così come giustamente istituzioni e Sindacati stanno difendendo gli operai della Embraco di Torino, sarebbe giusto occuparsi anche dei nostri imprenditori e dei loro dipendenti che rischiano di trovarsi senza lavoro.
La risposta del Segretario Generale SILP CGIL Rossiello, dopo il convegno, ci lascia piuttosto perplessi, quando afferma che il nostro settore 'si muove solo per un interesse economico che non può passare sopra all’esigenza primaria di tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini'. Rispetto a tale visione mi permetto di fare alcune considerazioni, partendo da un episodio accaduto a Genova, alcuni anni fa. Nel 2011 la società Fincantieri stava per essere smembrata e ceduta a imprenditori stranieri con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro. Quando i Sindacati annunciarono una grande manifestazione a Sestri Ponente, sede dei cantieri, le associazioni dei commercianti si attivarono subito per partecipare. Quel giorno anche noi tabaccai marciammo con le nostre bandiere a fianco degli operai, gli altri commercianti, i tassisti che ci seguivano con le loro auto e i treni che facevano fischiare le sirene attraversando il quartiere. Molti si stupirono di questa partecipazione, ma non c’era nulla di strano. Stavamo difendendo gli interessi della città e il futuro degli operai e delle loro famiglie che giornalmente frequentano le nostre attività. Il rispetto per la salute e il lavoro dei nostri clienti è per noi un interesse primario, per cui ci pare ingeneroso accusarci di muoverci solo per interessi economici e personali.
La posizione di CGIL sul gioco sembra piuttosto ideologica: come ricordato al convegno, il proibizionismo non ha mai funzionato provocando invece danni enormi anche in funzione della tutela della salute pubblica. Per quanto riguarda la sicurezza dei cittadini poi, il ritorno dell’illegalità nel settore del gioco, al quale stiamo assistendo in Piemonte, finirà per rafforzare la criminalità organizzata che certamente non è interessata all’ordine pubblico. Onestamente, nel rispetto delle opinioni di tutti, preferiremmo che i Sindacati si occupassero anche dei lavoratori del nostro settore, che non sono di serie B, piuttosto che discutere di gioco legale, argomento che forse non conoscono a sufficienza".