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Economia e lavoro | 22 febbraio 2018, 16:28

Embraco, il tavolo salta dopo pochi minuti: "Non ritirano i licenziamenti" (VIDEO)

Le delegazioni sindacali hanno abbandonato il tavolo dopo pochi minuti, vista la posizione irremovibile dell'azienda

Embraco, il tavolo salta dopo pochi minuti: "Non ritirano i licenziamenti" (VIDEO)

Pochi minuti, il tempo di ascoltare che Embraco non intende ritirare i licenziamenti. Poi le delegazioni (prima la Uilm, poi Fiom e Fim) si sono alzate e hanno abbandonato il tavolo. "Senza il ritiro dei licenziamenti non intendiamo ascoltare nulla", dicono. Mentre i lavoratori che attendevano in strada si sono messi a gridare insulti e altro all'indirizzo prima delle delegazioni rimaste dentro e poi verso l'azienda. Segno di una tensione sempre più alta.La voce di part time è stata rigettata con forza. "Una vergogna, non siamo dei bambini. Non è possibile", le voci che si moltiplicano.

Ora l'attesa dei sindacati è rivolta al tavolo del ministero. Ma sicuramente l'azienda ora proporrà ai singoli dipendenti la possibilità del part time. "Una volta compreso che l'azienda non ritira i licenziamenti, in coerenza con quanto dichiarato in sede ministeriale, le delegazione Uilm ha abbandonato il tavolo. La uilm è disponibile a percorrere qualsiasi strada se il tavolo viene sgomberato dall'ignobile ricatto", dichiarano Dario Basso, segretario Uilm Torino e Vito Benevento, responsabile Embraco per la Uilm. E di "proposta vergognosa" parla anche Lino La Mendola, di Fiom Cgil. "Ora, se anche un solo lavoratore verrà ricattato, saremo pronti a difenderlo", ha aggiunto.

"Il parte time è una scelta del lavoratore e non può essere imposto al lavoratore. Ma si presta a pressioni. È una proposta oscena e fuori dalla legge. Lo studio legale che ha consigliato loro questo tipo di strategia è lo stesso che all'epoca del referendum seguì Marchionne e FCA", aggiunge La Mendola. "È osceno proporre il part time con il licenziamento pendente il 26, ma col rischio di essere comunque licenziati tra otto mesi". "Sono riusciti - conclude - nel capolavoro di ricompattare il sindacato dopo anni di divisioni".

Ora la procedura non prevede nuovi incontri con l'azienda. Ma i sindacati attendono una nuova convocazione a Roma, dal ministro Calenda, per esplorare l'unica strada rimasta: quella della reindustrializzazione, nella speranza che si concretizzino segni di interesse.

Intanto prende corpo l'ipotesi di una delegazione che vada a Bruxelles - dopo l'incontro dei giorni scorsi del ministro Calenda con la Commissaria europea alla Concorrenza - per rappresentare le ragioni dei lavoratori. E la Regione si schiera a supporto di questa idea: "Abbiamo deciso di sostenere istituzionalmente la trasferta a Bruxelles di una delegazione di rappresentanti dei lavoratori Embraco - ha fatto sapere il governatore, Sergio Chiamparino -. Nella giornata di ieri FIM, FIOM e UILM hanno inviato al presidente della Regione  e al presidente del Consiglio regionale una lettera, chiedendo la partecipazione attiva dell’Ente nel portare all’attenzione dell’europarlamento la situazione dello stabilimento di Riva di Chieri. La Regione Piemonte sarà rappresentata da una delegazione indicata dalla Giunta, ed è disponibile a contribuire economicamente alle spese di trasferta".

Massimiliano Sciullo

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