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Attualità | 01 marzo 2018, 07:30

Via la biblioteca, a Mirafiori Sud arriva il bibliobus

L'assessora Leon ha avanzato proposte per la ricollocazione della Biblioteca Mirafiori. Si pensa a un servizio itinerante e a uno spazio lettura in via Negarville

Via la biblioteca, a Mirafiori Sud arriva il bibliobus

Vogliono servizi comodi e facilmente raggiungibili, una vasta scelta di libri e una buona accoglienza per tutti gli utenti più affezionati. E desiderano continuare a partecipare alle tante attività culturali organizzate in mezzo agli scaffali, proprio come si è sempre fatto in tutti questi anni.

Gli abitanti del quartiere, il trasferimento forzato della Biblioteca Mirafiori proprio non lo accettano. Collocata all'interno dell'istituto Primo Levi, in corso Unione Sovietica, dovrà presto spostare tutti i suoi 20 mila volumi altrove, a seguito dello scadere della convenzione per la concessione dei locali e alla necessità, da parte della scuola stessa, di ampliarsi e costruire nuove aule.

Inizialmente, dopo diversi incontri tra Circoscrizione 2, Comune e Città metropolitana, si era ipotizzato di stabilire la nuova sede dentro la scuola di strada Castello di Mirafiori. Ma, trattandosi nuovamente di un edificio per la didattica, in futuro sarebbe potuto sorgere lo stesso problema di spazi.

Intanto, in questi giorni, è giunta agli uffici circoscrizionali una petizione firmata da un nutrito gruppo di cittadini per chiedere lo spostamento dei libri al primo piano dell'anagrafe di strada Comunale di Mirafiori – un'ipotesi subito bocciata per motivi di sicurezza. “Noi cittadini”, spiega Margherita Varetto, promotrice della raccolta firme, “non possiamo permettere che venga tolto un altro pezzo al nostro quartiere. Se la biblioteca si allontana troppo, avranno difficoltà a raggiungerla proprio quelli che la frequentano di più: anziani e minori”.

L'assessora comunale alla cultura Francesca Leon ha illustrato ieri sera, in una commissione pubblica, le possibili soluzioni pensate a livello amministrativo dopo un lungo lavoro di confronto tra le parti.

Osservando gli altri siti analogamente attivi sul territorio, come la biblioteca Cesare Pavese di via Candiolo, è emersa una sovrapposizione delle utenze che potrebbe fare ben sperare in una maggiore elasticità, da parte dei cittadini, nell'utilizzo delle due strutture. Per questo il Comune ha pensato a un potenziamento dell'orario di apertura della Pavese e – novità assoluta – l'introduzione di un bibliobus per un servizio bibliotecario itinerante. Per ora è un'idea, ma si è già pensato a come attrezzarlo e quali tipi di servizi attivare al suo interno, come ha spiegato il dirigente dell'area cultura Stefano Benedetto. Potrà trasportare circa 1200 volumi e sicuramente sarà dotato di Wi-Fi e si potrà accedere a risorse multimediali, oltre a richiedere tranquillamente i libri proprio in una biblioteca normale.

E, per quanto riguarda la sede fisica della biblioteca, la scelta, al momento, è ricaduta sui locali al pian terreno di via Negarville 8/48, occupati dall'associazione Aris, con l'aula studio Manuela Ribas del progetto Alloggiami. Una soluzione a cui il Comune guarda con piacere, dal momento che la stessa area è interessata dai progetti AxTo e Co-City. E rappresenta ad oggi un ottimo punto di aggregazione per gli abitanti di Mirafiori Sud, dato che proprio nel cortile prospiciente sorge la parrocchia San Luca. “Cambierà però il modo di vivere questo spazio”, precisa la Leon. E, difatti, non si tratterà più di una biblioteca tout court, ma di una grande sala lettura, con una selezione di volumi integrata dal servizio di bibliobus. “Azioni integrate di sistema”, come le definisce Benedetto, “che potranno essere monitorate dai cittadini nella fase iniziale attraverso una cabina di pilotaggio, per capire se ciò che abbiamo pensato risponda veramente alle esigenze del territorio”.

Ma sull'ipotesi via Negarville è Vincenzo Camarda, coordinatore della commissione alle politiche sociali, ad alzare per primo la voce: “Trovo sia una scorrettezza istituzionale avvisare la circoscrizione in questo modo, poponendo un'azione senza nemmeno confrontarsi”. Quegli spazi di via Negarville, infatti, sono di competenza dei servizi sociali. “Mi sento costretto”, prosegue, “ad annullare una riunione con tutte quelle realtà associative che avevano espresso la volontà di utilizzare quei locali. Tutti questi tagli continuano a lasciare l'amministrazione politica in profondo imbarazzo”.

Al momento, comunque, nulla è certo. Si dovranno valutare le diverse prospettive, soprattutto tenendo conto delle eventuali esigenze dei fruitori dei servizi bibliotecari.

È probabile che tra un mese venga organizzato un nuovo incontro pubblico mettendo sul piatto proposte concrete di orario per le biblioteche del territorio e per i passaggi del bibliobus – che, se dovesse andare in porto, potrebbe essere attivato da luglio.

Manuela Marascio

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