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Attualità | 31 marzo 2018, 12:32

Il complesso di via Negarville “conteso” fra troppe mani. Ancora nessuna novità per la Biblioteca Mirafiori

Dopo essere stati proposti come nuova sede di un punto lettura, i locali dovrebbero essere anche ripartiti tra l’associazione Aris e la Cooperativa Solidarietà

Parte degli interni di via Negarville n. 8

Parte degli interni di via Negarville n. 8

Un edificio promiscuo per sua natura, il numero 8 di via Negarville, un conglomerato di realtà differenti che in vari modi agiscono sul territorio di Mirafiori Sud. E che, al momento, vive un confusionario viavai di richieste, proposte e permessi per l’utilizzo dei suoi locali.

È qui che dovrebbe sorgere, sulla base delle proposte dell’assessore comunale alla cultura Francesca Leon, il punto lettura sostitutivo della Biblioteca Mirafiori (costretta al trasloco dall’Istituto “Primo Levi” per scadenza della concessione e ampliamento delle aule scolastiche). Ma, per ora, non si conoscono ancora le modalità e le tempistiche dell’operazione, qualora dovesse essere confermata. Un’ipotesi che, se da una parte lascia scontenti i residenti che gravitano attorno a corso Unione Sovietica, dall’altro dà una speranza di rinnovamento all’area compresa tra le vie Plava, Negarville e Faccioli, creando un punto di aggregazione culturale fino ad oggi mancante.

Ma alla questione se ne uniscono a catena altre.

Innanzitutto, l’Associazone Aris, che gestisce l’aula studio “Manuela Ribas” proprio dove dovrebbe nascere il punto lettura, ha fatto richiesta in Circoscrizione 2 per il rinnovo della concessione locali, presentando un progetto piuttosto articolato e legato agli interventi di riqualificazione dell’area previsti da Co-City (con l’introduzione di un pergolato e di un tavolo conviviale). “Si tratta di elementi molto utili, ma poco favorevoli al clima di tranquillità che lo studio universitario richiede”, spiega Tecla Zaia, presidente di Aris e responsabile del progetto “Alloggiami”, che da anni si occupa dell’accoglienza di studenti stranieri nel quartiere di Mirafiori Sud. “La nostra idea originaria sarebbe stata quindi di spostare l’aula studio dal piano terra al primo piano, in luoghi più silenziosi e riparati. Per com’è nata, la nostra è in assoluto la prima aula studio gestita da associazioni non legate né al Politecnico né all’Università di Torino, dove i ragazzi possono venire a studiare sabato e domenica anche fino a tardi, gestita solo da volontari, senza alcun finanziamento. Essendo allestita nei locali dell’ex anagrafe, è tutto open space, quindi è facile essere disturbati dai rumori”.

Ma il trasloco non è possibile, per un motivo solo: il prossimo insediamento, al primo piano, della Cooperativa Solidarietà, vincitrice di un bando finanziato dalla Compagnia San Paolo per l’attivazione di un servizio di domiciliarità leggera per anziani e soggetti svantaggiati, cui la Circoscrizione 2 vuole concedere proprio quello spazio.

Insomma, tre poli per cui si dovrebbe cercare, al momento, di trovare una soluziona mediana in grado di non scontentare nessuno.

Sarei favorevole al punto lettura – spiega Tecla Zaia – perché darebbe respiro al quartiere: uno dei principali scopi della associazione, poi, è proprio quello di riqualificare gli spazi. Quindi, nel caso in cui si attuasse lo spostamento, saremmo noi i primi ad andarcene per lasciare spazio”.

Sul tema è intervenuta la presidente della Circoscrizione 2 Luisa Bernardini: Non c’è alcuna ostilità preconcetta rispetto al trasloco della biblioteca, ma ben altre questioni più urgenti”, ha spiegato. “L’assessora Leon ha portato qui in circoscrizione una proposta senza aver avuto con noi un precedente confronto. Le urgenze al momento sono Aris e la Cooperativa Solidarietà. Auspico che con l’assessorato si possano studiare soluzioni che coordino le singole esigenze, in accordo con le nostre concessioni”.

La biblioteca lì non si farà, ma non si preclude al punto lettura”, aggiunge il coordinatore alla cultura Vito Gentile. “I progetti di Aris saranno ridotti unicamente per questione di spazi. In termini di metri quadri una biblioteca lì non può starci, ma trovo una buona idea il bibliobus proposto dal Comune per dislocare la consultazione e il prestito libri. Ma attendiamo ancora una comunicazione dalla Città per effettuare il sopralluogo alla scuola E13, dove eventualmente si potrebbe sistemare, in alternativa, la biblioteca”.

Sulla questione “convivenza associativa” interviene anche il coordinatore ai servizi sociali Vincenzo Camarda: “Dato che al piano superiore ci sono diversi spazi vuoti – spiega – sarebbe interessante aprire un tavolo di lavoro tra chi desidera insediare il punto lettura, la cooperativa che ha vinto i fondi europei e la richiesta dell’associazione Aris proprio per cercare una mediazione per gli spazi”.

Una proposta che entra nell’ottica di un miglior utilizzo dell’intero complesso di via Negarville, oggetto, tra l’altro, di una recente interpellanza del Movimento 5 Stelle della Circoscrizione 2, in cui si richiedeva lo stato delle manutenzioni dell’edificio in vista di un’eventuale riqualificazione, per renderlo pienamente un luogo aggregativo.

Manuela Marascio

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