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Attualità | 11 marzo 2018, 11:22

Visita al buio alla Mole Antonelliana: come scoprire il cinema e le colonne sonore solo attraverso l’ascolto

La visita al buio è un'esperienza intensa, e particolare, che non può lasciare indifferente. E verrà ripetuta ancora il 21 aprile e il 19 maggio prossimi.

Visita al buio alla Mole Antonelliana: come scoprire il cinema e le colonne sonore solo attraverso l’ascolto

In occasione della mostra #Soundframes, dedicata al rapporto tra musica e immagini in movimento, l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) e l’associazione Tactile Vision onlus organizzano una serie di visite guidate al buio. Un’opportunità per permettere ai vedenti di comprendere un po’ di più la vita dei disabili visivi o, semplicemente, per mettersi alla prova e abbandonare, per un’ora soltanto, il senso più usato dall’uomo: la vista.

Quindi, approfittando di un’esposizione dedicata allo stretto rapporto tra cinema e musica, si compie un percorso attraverso una tra le più visive delle arti solo tramite l'ascolto. L'ascolto della voce della guida, rigorosamente non vedente, e l'ascolto delle musiche che, di volta in volta, si alternano.

Bendati e con le cuffie alle orecchie ci si arrampica per la Galleria del museo, la rampa che sale a spirale lungo le mura perimetrali. Ci si muove in fila indiana, in piccoli gruppi e a piccoli passi, tenendo stretto il corrimano. Mentre la guida racconta la storia del cinema, ci si abitua alla nuova condizione cercando nuovi punti di riferimento, come il profumo fruttato o il fruscio della giacca appartenente alla persona che occupa il posto davanti in fila.

A poco a poco ci si rilassa, si acquista maggiore consapevolezza, si gode il viaggio e, approfittando di un nuovo senso di libertà dato dall’oscurità, ci si scopre a battere i piedi o a muovere i fianchi a tempo con le varie colonne sonore. Perché, per uno strano gioco della mente, quando non si vede nulla anche gli sguardi degli altri pesano di meno.

Passo dopo passo, canzone dopo canzone, si percorre l’intera storia del cinema e del suo stretto rapporto con le sette note: il pianista che accompagnava le proiezioni dei film muti, le più note colonne sonore, i musical, i documentari musicali, i video clip e, persino, i musicarelli, quando Gianni Morandi cantava “In ginocchio da te” in bianco e nero e in divisa militare.

Alla fine del percorso, inoltre, ci si toglie la benda e si gode dell’ultima parte della mostra, costituita da sei stazioni interattive, dove si devono riaprire gli occhi per osservare immagini vivide e giocare con la musica e le scene più note della storia del cinema, fino a mescolarle, e a creare nuove, alternative soluzioni.

La visita al buio è un'esperienza intensa, e particolare, che non può lasciare indifferente. E verrà ripetuta ancora il 21 aprile e il 19 maggio prossimi.

Rossana Rotolo

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