La Circoscrizione 7, per Torino, vorrebbe un futuro “olimpico”. Ieri sera, durante una seduta del consiglio in corso Vercelli, è stato approvato un ordine del giorno per chiedere alla sindaca, Chiara Appendino, di lavorare affinché la città possa candidarsi a ospitare i Giochi olimpici invernali del 2026.
“Un’eventuale nuova edizione – ha commentato Luca Deri, presidente della 7 – potrebbe rappresentare la leva di una nuova stagione di sviluppo per tutto il territorio della città metropolitana. Sulla 7, ad esempio, abbiamo avuto come eredità la struttura di Lungo Dora Savona, che durante i Giochi del 2006 ha ospitato il Centro giornalisti, nonché la trasformazione completa del passante ferroviario”.
L’odg è passato grazie ai voti della maggioranza di centrosinistra e all’opposizione di centrodestra, mentre il Movimento 5 Stelle ha preferito non partecipare al voto.
“Al momento si parla di una manifestazione di interesse – ha spiegato la capogruppo, Stefania Bessone – e poi le Olimpiadi comportano una serie di criticità che vanno affrontate. Non è sufficiente dire sì, ci devono essere le garanzie sul riuso degli impianti, l’assenza del consumo di suolo ed è necessario evitare che i costi lievitino, come accaduto nel 2006. Al momento siamo possibilisti sulle Olimpiadi gestite in maniera sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico”.
Su questi ultimi punti, la giunta della Circoscrizione 7 è invece molto più ottimista. “Il nostro territorio ha già gli impianti necessari – ha sottolineato Nando D’Apice, coordinatore allo sport – e questo rappresenta un vantaggio economico”. “La situazione di vantaggio – ha aggiunto Valentina Cremonini, coordinatrice all’ambiente – porterebbe una manifestazione sostenibile dal punto di vista economico e ambientale, evitando nuove costruzioni. Potrebbe essere la sfida dei Giochi del 2026”.
In chiusura, però, il coordinatore D’Apice ha attaccato i consiglieri 5 Stelle. “Siamo convinti – ha concluso – che la sindaca debba relegare i suoi quattro consiglieri (della Circoscrizione 7, ndr), che prendono ordini dai centri sociali, ai margini della sua maggioranza”.