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Economia e lavoro | 16 aprile 2018, 13:05

Cooperare per resistere: la crisi ha trovato un antidoto potente (VIDEO)

Nel corso del 2017 rimane invariato il numero di aziende attive, per quasi 46mila addetti. L'identikit le vuole longeve e sempre più solide, con una forte componente femminile. E guardano al futuro con ottimismo

Cooperare per resistere: la crisi ha trovato un antidoto potente (VIDEO)

Piccole, ma strutturare. E soprattutto resistenti. Il mondo delle cooperative piemontesi archivia il 2017 mostrando il lato migliore di sé, con numeri in tenuta rispetto alle difficoltà del passato (-0,5% sul 2016 a livello di imprese) e un'ottima propensione verso il futuro. 

Oltre sei aziende su 10, infatti, dicono di essere ottimiste per il 2018 e oltre il 12% prevede di aumentare la forza lavoro, dunque assumere. L'identikit delle quasi 1500 realtà che ne emerge delinea dunque aziende che, in un caso su due, hanno valori di produzione inferiori ai 500mila euro, dando lavoro a quasi 46mila addetti e attive soprattutto nei servizi alle imprese e in quello alla persona.

Si tratta soprattutto di aziende longeve: quasi il 18% è stato fondato prima del 1989. E stanno strutturandosi piuttosto bene, visto che quasi una su quattro ha tra i 10 e i 49 addetti. Tra i settori emergenti, ovviamente non manca il turismo e sono sempre di più quelle a guida straniera o al femminile (25%).

"Sono imprese solide - commenta Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di commercio, che ha elaborato la ricerca - che dopo i cali dal 2010 al 2014 mostrano di saper tenere. E spicca infatti la loro longevità".

Tra gli spazi in cui le coop riescono a inserirsi, per esempio, c'è il cosiddetto workers buyout (se n'è parlato di recente anche in Regione), ovvero la possibilità di subentrare con i dipendenti assunti aziende in crisi. "Sappiamo rispondere alle sfide imposte dal mercato con la difesa dell'occupazione - dice Giancarlo Gonella, presidente di Legacoop Piemonte - e le imprese salvate dalle cooperative di dipendenti ne sono un esempio. E confermano la fiducia nello strumento cooperativo".

Uno strumento prezioso contro la soglia di povertà, conferma Gianni Gallo, presidente di Confcooperative Piemonte Nord. "Il lavoro in cooperativa è una forma di autoimprenditorialità associata a una opportunità concreta per molte famiglie e per chi non avrebbe altrimenti accesso al mercato".

 

Massimiliano Sciullo

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