Anche quest’anno, come da tradizione, la Società Dante Alighieri porta la sua voce al Salone Internazionale del Libro di Torino - il grande evento a Lingotto Fiere dal 10 al 14 maggio, che in questa edizione guarda al futuro con il titolo “Un giorno tutto questo”.
Lo fa con Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri, che giovedì 10 maggio, alle ore 11, nello Spazio Autori dialogherà con Giovanni Saccani Presidente del Comitato di Torino, in occasione della presentazione del suo ultimo libro "Idealismo e opportunismo della cultura italiana. 1943-1948": un saggio sul rapporto tra intellettuali e politica nell’Italia del dopoguerra. Un'intervista ideale all'ambiente culturale italiano durante i 5 anni tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e l'inizio della Repubblica. Un paese che muove i suoi primi passi nel sistema democratico.
Scrive Andrea Riccardi nella prefazione «Il libro di Alessandro Masi tratta di soli cinque anni, ma è un periodo che rappresenta un passaggio importante, vivace e affascinante per l’Italia: la transizione dalla guerra alla democrazia repubblicana. Ed è anche un passaggio decisivo per quello che riguarda il rapporto tra arte, cultura e potere politico o, in senso più largo, tra cultura e politica»
Da Mussolini a Togliatti dal «Primato» di Bottai al «Politecnico» di Vittorini, passando attraverso la fine dell’idealismo gentiliano, le riserve storiche gramsciane trascritte nei Quaderni, la polemica anticrociana e la fine dell’autonomia artistica, un’analisi documentata e un racconto umano dei protagonisti della scena culturale italiana, luci e ombre di personalità complesse quanto originali, che si illudevano di poter indirizzare la politica e che hanno dovuto fare i conti con la grande disillusione.
«La politica fa la storia. La cultura fa la cronaca» fu l’icastico commento di Togliatti in cui, in qualche modo, riecheggiava quello di Mussolini: «Gli intellettuali sono macchine inutili».