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Eventi | 10 maggio 2018, 13:35

“La mafia uccide solo d’estate” questa sera al cinema Monterosa di via Brandizzo

In occasione del quarantennale dell’omicidio di Aldo Moro e Peppino Impastato, la Circoscrizione 6 invita la cittadinanza alla proiezione del film, alle ore 21

“La mafia uccide solo d’estate” questa sera al cinema Monterosa di via Brandizzo

In occasione del quarantennale dell’omicidio di Aldo Moro e Peppino Impastato, la Circoscrizione 6 invita i cittadini alla proiezione del film, diretto e interpretato da Pierfrancesco Diliberto – in arte Pif –, La mafia uccide solo d’estate, questa sera, al cinema Monterosa di via Brandizzo, a partire dalle ore 21.

Arturo, nato a Palermo e innamorato, fin da piccolo, della vicina di casa Flora, è nato a Palermo ed è stato concepito il giorno in cui Totò Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella e altri due uomini della famiglia Badalamenti uccisero Michele Cavataio, nelle vesti di militari della Guardia di Finanza.

Forse proprio per questo motivo, la vita di Arturo sarà strettamente collegata alla Mafia e segnata dai suoi efferati delitti. Cresciuto in una famiglia passiva, in una città omertosa e tra cittadini incuranti dei crimini che colpiscono i loro eroi in guerra contro la Mafia stessa, Arturo, infatti, prova a delineare autonomamente un profilo e un senso a quegli uomini gentili che gli offrono un iris alla ricotta – il commissario Boris Giuliano – o gli concedono un’intervista – il Generale Dalla Chiesa.

L’unico personaggio che non riuscirà a incontrare, ma di cui ritaglia e conserva foto dai giornali, è il premier Giulio Andreotti, il quale, da una trasmissione televisiva, gli impartisce, tuttavia, un’ideale lezione sentimentale da applicare alla piccola Flora.

Passano gli anni, la Mafia cresce in arroganza e crudeltà e i paladini della giustizia vengono falciati, sparati, esplosi: soltanto Arturo rimane uguale a se stesso, ossequiante e “svenduto” in una televisione locale e nella campagna elettorale di Salvo Lima. La morte di Giovanni Falcone e quella di Paolo Borsellino, però, lo risveglieranno da un sonno atavico e lo ricondurranno all’interno di una città finalmente cosciente.

Roberta Scalise

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