Oltre 500 persone in presidio in piazza Castello per ribadire “che non si può e non si deve morire di lavoro”. Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato per oggi uno sciopero generale, che ha raggiunto punte di adesione del 91% alla Michelin di Torino e del 90% all'Oréal di Settimo, per accendere un faro sugli infortuni mortali. Nella nostra regione l'ultimo in ordine di tempo si è verificato a Vignole Borbera, in provincia di Alessandria, dove ha perso la vita Davide Olivieri. Proprio per ricordare il ragazzo di 22 anni oggi i partecipanti alla manifestazione hanno scelto di fare un minuto di silenzio.
"Siamo in piazza", ha evidenziato la segreteria generale della Cgil Torino Enrica Valfré, "per dire che la salute e la sicurezza devono essere tutelate: la crisi, la precarietà e l'innalzamento dell'età lavorativa non possono costringere le persone a lavorare malamente, o peggio ammalarsi o peggio ancora a morire". "La sicurezza", ha aggiunto il segretario generale della Cisl Torino-Canavese Domenico Lo Bianco, "non è solo un diritto, ma la vera priorità del Paese. Quando aumentano le vittime, come sta succedendo da un po' di tempo a questa parte, non si può più parlare di fatalità".
A chiudere gli interventi con un appello il segretario generale della Uil Piemonte Gianni Cortese: "Non abbassate la guardia sui luoghi di lavoro: noi ci siamo e non ci arrenderemo finché non si otterranno dei risultati". Valfré, Lo Bianco e Cortese sono poi saliti ad incontrare il Prefetto Renato Saccone per chiedere un nuovo impulso all'Osservatorio sugli infortuni, nato dopo la tragedia della Thyssen.
Secondo i dati Inail i morti sul lavoro nel 2017 sono stati 1.029 in Italia, di cui 60 in Piemonte, con un incremento degli infortuni mortali nel 2018: 27 nella nostra regione (di cui 8 a Torino) nel primo quadrimestre gennaio-aprile 2018, erano stati 18 (di cui 7 a Torino) nello stesso periodo dell’anno precedente.