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Economia e lavoro | 27 giugno 2018, 11:45

Salone del Libro, niente proroga: i 12 dipendenti restano senza lavoro

Il possibile prolungamento di un mese del distacco non sarà confermato. La Cgil: "Il problema vero però non è la mancata soluzione temporanea, ma che in 6 mesi Comune e Regione non ne abbiano trovata una definitiva"

Salone del Libro, niente proroga: i 12 dipendenti restano senza lavoro

Colpo di scena nella questione che riguarda I 12 lavoratori della Fondazione per il Libro, attualmente in distacco. Non ci sarà infatti la proroga di un mese dei loro contratti che era stata annunciata per il prossimo lunedì. Lo stop, inaspettato, è arrivato stamattina dal commissario liquidatore Maurizio Gili: ad annunciarlo è stato un contrariato Dante Ajetti della Cgil.

Da lunedì 2 luglio, dunque, i 12 dipendenti del Salone resteranno senza un posto di lavoro e senza uno stipendio. “Durante l'ultimo incontro – ha spiegato Ajetti – ci era stata prospettata una proroga di un mese del distacco dei 12 dipendenti al Circolo dei Lettori e alla Fondazione Cultura. Il liquidatore, che era presente, ha però deciso di fare dietrofront perché non convinto della fattibilità della cosa. Resta ora da capire cosa ci verrà detto venerdì, quando è previsto in Regione l'incontro che avrebbe dovuto ratificare il prolungamento del distacco". "Il problema – ha poi concluso Ajetti – mi sembra però un altro. E cioè che in 6 mesi il Comune e la Regione non abbiano trovato una soluzione definitiva per questi lavoratori, accontentandosi di una parziale. Siamo dispiaciuti della mancata proroga di un mese, ma la questione vera è che una proroga momentanea dovrebbe, almeno in teoria, fare da ponte verso una soluzione di ricollocazione nuova, definitiva, che invece non c'è”.

Proprio stamattina, I lavoratori avevano scritto una nota: “Sei mesi e nulla è cambiato – si leggeva -. Nessuna proposta concreta è stata portata dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino al tavolo di crisi, se non quella irricevibile e inconcepibile della sospensione dei contratti, senza percepire alcuno stipendio.vA questo punto chiediamo chiarezza e trasparenza in tempi brevi per capire le nostre sorti future e quelle del Salone del Libro. In ogni uscita pubblica le istituzioni si sono premurate in questi sei mesi di assicurare un futuro lavorativo a noi dipendenti, ci è stata chiesta fiducia, cui abbiamo risposto con il lavoro e il senso di responsabilità. Ora ci chiediamo se la fiducia sia stata ben riposta".

Daniele Angi

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