Anche l'incontro odierno presso il Ministero del Lavoro si è chiuso, per i lavoratori di Italiaonline, con un nulla di fatto. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito che una qualsiasi trattativa può proseguire solo a fronte del ritiro dei licenziamenti coatti e il blocco dei trasferimenti previsti.
"Italiaonline - hanno spiegato - è infatti un'azienda che fa utili importanti come dimostrano i bilanci aziendali. chiediamo che la politica intervenga impedendo che si proceda a licenziamenti coatti in aziende in ottima salute che peraltro erogano cospicui dividendi agli azionisti. Il sindacato è disponibile ad accompagnare qualsivoglia riorganizzazione aziendale necessaria che non abbia impatti sociali devastanti Ed immotivati. Il confronto riprenderà il 2 luglio, ultimo giorno utile della procedura di licenziamento collettivo. I lavoratori di Italiaonline saranno in sciopero venerdì 29 giugno e lunedì 2 luglio".
“Emblematica la scritta ‘gli utili siamo noi’ sulle magliette dei lavoratori di ItaliaOnline, in sciopero oggi per affermare con forza che una azienda in attivo non può procedere al licenziamento di 400 dipendenti. È necessario che ci sia un confronto definitivo tra i sindacati, le Istituzioni e i vertici aziendali al fine di tutelare il futuro occupazionale dell’organico." – Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla situazione di ItaliaOnline – “Recepiamo positivamente il processo di digitalizzazione avviato con la Digital Factory per reintegrare parte dei lavoratori coinvolti: ciò non deve essere un ‘contentino’ per tenere a bada i dipendenti, ma un punto di partenza verso la soluzione della controversia”.