Nel 2017 il Piemonte ha accolto circa 1.000 minori stranieri non accompagnati, numero attualmente sceso a 600. Per aiutarli ed accompagnarli lo scorso anno la Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza ha aperto un bando per trovare dei cittadini disponibili a svolgere il ruolo di tutore volontario.
Una figura che deve garantire la rappresentanza legale del minore, ancora spesso troppo sconosciuta nonostante in "Piemonte ci sia il più alto numero d'Italia" come ha spiegato l'assessore regionale all'immaginazione Monica Cerruti.
Per questo motivo, stamattina il garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza, il Consiglio regionale, le Regioni Piemonte e Valle d’Aosta, Anci Piemonte, Università degli Studi di Torino e del Piemonte Orientale, Compagnia di San Paolo e Fondazione della Cassa di Risparmio di Torino e di Cuneo hanno sottoscritto una convenzione di cooperazione per sensibilizzare la popolazione e informare sul ruolo, le attività e la formazione dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati.
Ad un anno dall'apertura del bando, con due corsi di formazione attivati, sono oltre 600 i piemontesi che hanno inviato la propria candidatura per diventare tutore volontario. I primi due corsi hanno coinvolto 209 persone, 168 nomi sono già stati trasmessi al Tribunale dei minori e 45 già nominati.
Per quanto riguarda le caratteristiche due terzi sono donne; due terzi laureati e di questi il 20% in giurisprudenza, seguita da lettere, economia e commercio e scienze politiche. A fronte del 75% dei lavoratori, vi è un restante 25% di pensionati. Il 70% viene dall'area metropolitana di Torino, mentre il restante 30% è rappresentato, in ordine decrescente, da residenti nel cuneese, novarese, alessandrino e astigiano.
Dati, come ha osservato la Cerruti, simbolo di un "Piemonte che accoglie, esempi di cittadinanza attiva."