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Economia e lavoro | 25 luglio 2018, 13:30

La Sicurezza nelle aziende e gli infortuni sul lavoro, rappresentano una vera e propria piaga difficile da arginare

Abbiamo chiesto un parere a Stefano Vergani, Presidente Aisom su quali potrebbero essere i mezzi per intervenire sulla sicurezza nelle imprese e su come arginare il problema degli incidenti sul lavoro.

La Sicurezza nelle aziende e gli infortuni sul lavoro, rappresentano una vera e propria piaga difficile da arginare

A fronte degli ultimi dati Inail, pubblicati sul sito dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, nel primo semestre del 2018 ci sarebbe stato un lieve calo rispetto al 2017. Infatti, sono 469 le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale, presentate all'Inail nei primi sei mesi di quest'anno, quattro in meno rispetto alle 473 dello stesso periodo del 2017 pari a-0,8%. I dati rilevati al 30 giugno, secondo l'Istituto, evidenziano che ad essere più colpiti siano i lavoratori over 50. Una morte su due coinvolge questa fascia di età, con un incremento rispetto al 2017 di 31 casi. Aumentano inoltre, le denunce di malattia professionale. Nel primi sei mesi di quest'anno hanno registrato un +2,5%, pari a 789 casi in più sullo stesso periodo dello scorso anno. Per malattia professionale si intende una patologia che il lavoratore contrae mentre svolge l'attività lavorativa, a causa della presenza di fattori nell'ambiente nel quale presta servizio.

Abbiamo chiesto un parere a Stefano Vergani, Presidente Aisom su quali potrebbero essere i mezzi per intervenire sulla sicurezza nelle imprese e su come arginare il problema degli incidenti sul lavoro.


Come si pone l'Aisom di fronte a questo stillicidio di infortuni che potrebbe essere evitato?

Come Associazione facciamo molto per sensibilizzare le imprese a tenere sempre sotto massima attenzione la prevenzione dei rischi e degli incidenti. E' comunque molto un problema di cultura generale degli imprenditori ( o dei lor manager )  ed anche dei lavoratori. Una impresa dove il titolare considera il DVR ( Documento di valutazione dei rischi ) il classico obbligo burocratico, parte con un approccio non idoneo. Gli obblighi di legge sono uno strumento di sostegno e sollecitazione a fare tutto il possibile per prevenire o trattare ( nel caso di accadimento ) gli incidenti. E' ovviamente altrettanto chiaro che in una azienda dove il titolare non valuta la sicurezza un obbligo - e non un fattore competitivo - anche i dipendenti saranno probabilmente meno consapevoli dei loro diritti e doveri, oltre che a prestare minore attenzione alla loro stessa incolumità. Noi spingiamo molto perchè le aziende si dotino di certificazioni adeguate ( OH SAS BS 18001 o ISO 45001 ), perchè - al di là di differenziarsi come aziende verso i loro committenti ( che apprezzano molto in fase di selezione questi accreditamenti ) - con un percorso di valutazione di terza parte esterna, sono sempre attenta osservazione. Sconsigliamo le aziende di acquistare pacchetti preconfigurati di DVR o DVR del tipo " taglia e incolla ", è come indossare una maglietta con stampate false cinture di sicurezza, anzichè mettere le vere cinture di sicurezza. Non è facile, sopratutto in questo momento di difficoltà economica, perchè comunque ogni investimento ha un suo costo e a volte non viene considerato come investimento, ma proprio come il solo costo, ma confidiamo che il processo evolutivo sia costante, sopratutto in una logica a volte troppo ancora poco valutata ( ma chiaramente espressa dal TU 81-08 e sue successive integrazioni e modifiche ) ovvero lo SLO ( Stress Lavoro correlato ). Un semplice monitoraggio relativo al 2017 nelle nostre aziende ha visto una forte decrescita generale ( ca. 17 % rispetto l'anno precedente ) di infortuni " classici " ...ma un aumento dell'attenzione al problema stress lavoro correlato ( ca. 12% in più )”.


Esistono norme di sicurezza appropriate per evitare incidenti sul lavoro? Come mai non vengono rispettate?

Gli standard internazionali OHSAS BE e ISO 45001 rappresentano plinti importanti e chiari per ogni azienda, tra l'altro, in AISOM sono associati diversi organismi di certificazione, anche differenziati per tipologia di settori e complessità, anche legati agli aspetti di marcatura CE delle macchine per i collaudi di impianti, sono presenti anche diverse società di consulenza che operano sia a livello locale che regionale e nazionale che possono assistere le aziende socie per ottenere conformità ai dispositivi normativi e legislativi e quindi il segmento specifico gode di validi e diversificati contributi. Facciamo anche spesso eventi sul tema per mantenere alta la sensibilizzazione, spesso anche con Enti Pubblici  Provinciali, Regionale e Nazionali, con una solerte disponibilità da parte del Pubblico”.


Perché la fascia di età più colpita è quella degli over 50?

Le statistiche generali evidenziano dei parametri globali del fenomeno alzati rispetto agli anni precedenti proprio per la ripresa dell'occupazione nazionale e quindi l'aumento delle probabilità di rischio. Anche se questo non deve essere sintomatico, rappresenta una causa che va mappata. Un indice di infortuni invece registrato in crescita per gli over 50, evidenzia invece come l'età non più giovane riscontri infortuni meno diffusi tra i giovani. Le motivazioni ? Sicuramente il fatto che chi ha già 50 anni ha una percorso lavorativo sovente legato ai processi della old economy, probabilmente il fatto che operano in aziende a maggior rischio lavorativo aumenta il fatto rischio, come una motivazione è legata al mondo dell'edilizia che vede un aumento di presenze extracomunitarie o a bassa scolarizzazione (compresi gli imprenditori spesso improvvisati o al limite della legalità ) e qui torniamo alla prima domanda, ovvero la cultura della Sicurezza”.


Come evitare l'insorgere di malattie professionali?

Il TU 81-08 e le sue successive modifiche ed integrazioni parlano ben chiaramente dell'obbligatorietà dei piani sanitari e delle presenze del Medico competente, anche se sovente sotto le 15 persone dipendenti, il Medico Competente non viene nominato dalle piccole aziende. La presenza del Medico competente che - ricordiamo - determina l'idoneità del singolo lavoratore ad assumere un ruolo e a svolgere una ben determinata mansione è fondamentale per tenere sotto controllo la profilassi in caso di malattie professionali. Fortunatamente la legislazione Europea e quella Nazionale, sono sempre più restrittive in riferimento ai prodotti chimici e non che possono determinare le malattie professionali ( ricordiamo ad esempio l'iter tragico dell'asbestosi dei lavoratori nelle fabbriche di amianto ), ma si rileva invece una costante crescita delle intolleranze alimentari e delle allergie, come ai problemi di abuso degli apparati trasmissivi e dei cellulari come nuove malattie professionali. Un nuovo indirizzo al quale si dovrà dare risposta”.














Maurizio Losorgio

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