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Economia e lavoro | 30 luglio 2018, 16:30

Altri due giorni di stop a Mirafiori. Allarme di Fiom: "Che succede al Levante?"

Le fermate sono fissate per il 9 e il 10 agosto. Bellono e Bolognesi: "L'aumento delle giornate di chiusura collettiva non sono buoni segnali, segno che gli ordinativi sono in sofferenza"

Altri due giorni di stop a Mirafiori. Allarme di Fiom: "Che succede al Levante?"

Altri due giorni di stop a Mirafiori: in aggiunta alle tre settimane di ferie (dal 13 al 31 agosto) comunicate il 19 luglio, altre due giornate di stop della produzione del Levante il 9 e il 10 agosto. Lo fa sapere la Fiom-Cgil, che precisa come nei mesi e nelle settimane scorse l’azienda aveva comunicato la chiusura collettiva per 2 settimane (dal 13 al 24 agosto) e aveva previsto di lavorare dei sabati (arrivando a maggio a retribuire in anticipo perfino tre giornate altrimenti di sospensione in contratto di solidarietà). 

"Una manovra su cui avevamo già espresso la nostra contrarietà - dicono da Fiom - Ma cosa sta succedendo?". "Ad oggi - proseguono - non si sa se e quando arriveranno nuovi modelli a Mirafiori e a Grugliasco in grado di saturare gli impianti e di consentire il ritorno al lavoro a tempo pieno per tutti. Il processo di spostamento di 1052 persone da Mirafiori a Grugliasco si è concluso a metà luglio, perché lo stabilimento di Mirafiori ha esaurito gli ammortizzatori sociali: l’organico della Carrozzeria di Mirafiori conta oggi 2514 lavoratrici e lavoratori che dovranno per i prossimi anni lavorare a tempo pieno e la mancanza di investimenti, volumi produttivi e nuovi modelli è oggi pagato con i contratti di solidarietà che coinvolgono le lavoratrici ed i lavoratori dello stabilimento Agap".  
 
Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom Cgil, e Ugo Bolognesi, responsabile per la Fiom Cgil torinese di Mirafiori, dichiarano: “L’aumento delle giornate di chiusura collettiva ad agosto non sono certo buoni segnali: pure nella stagione estiva gli ordinativi del Levante sono in sofferenza. La capacità di visibilità della direzione dello stabilimento risulta essere limitata: una comunicazione al 19 luglio di cambiamento sulle ferie e una ulteriore aggiunta il 27, oltre a creare difficoltà organizzative ai lavoratori per lo scarso preavviso, non può che farci preoccupare. Cosa ci aspetta da settembre? Ora più che mai serve che le istituzioni locali e il Governo si facciano parte attiva. È necessario avviare al più presto, come richiesto dalla Fiom Cgil nei giorni e nei mesi scorsi, un tavolo con l’azienda, le altre organizzazioni sindacali, e il Governo perché il futuro non è solo in Borsa ma investendo nell’innovazione e nell’occupazione”.

r.g.

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