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Politica | 10 settembre 2018, 17:43

Torna Bosco e Territorio a Oulx, importante vetrina per gli enti locali

Venerdì 14 settembre a Beaulard convegno con Uncem, Comune e Regione

Torna Bosco e Territorio a Oulx, importante vetrina per gli enti locali

Prende il via venerdì 14 settembre, a Beaulard di Oulx l'edizione 2018 di Bosco e Territorio, il più importante salone all'aperto dedicato alla filiera legno promosso da Pawlonia Italia da un'idea di Elena Agazia.

La manifestazione, giunta alla nona edizione biennale, è incentrata sui lavori in bosco e alla gestione e sulla manutenzione sostenibile del territorio montano proponendo prove dinamiche sulla meccanizzazione agroforestale e su tutte le filiere bosco-legno. Temi che toccano da vicino l'impegno degli Enti locali e delle imprese, chiamate oggi a un nuovo sinergico impegno a vantaggio delle Terre Alte. Da anni Uncem ha posto una forte attenzione ai temi della gestione forestale attiva, capace di generare in Piemonte duemila posti di lavoro.

In apertura di Boster, Uncem organizza con Regione Piemonte e Comune di Oulx, il convegno "Sviluppi delle Unioni di Comuni delle montagne sull'arco Alpino", venerdì 14 mattina, dalle ore 10 nel 'tendone B'. Bosco e territorio, con la sua esposizione di Beaulard, con i convegni, favorendo l'incontro tra domanda e offerta di prodotto e di macchine, richiama il Piemonte a una nuova strategia, da oggi al 2020, per dare un valore a 1 milione di ettari di bosco. Siamo la Regione che ha più superficie boscata in Italia. Nel Paese vi sono circa 12 milioni di ettari di bosco. Da noi quasi un decimo, concentrati nelle aree montane. E sono in continua crescita. Solo negli ultimi dieci anni il bosco è aumentato quasi del 15 per cento.

Questa foresta non viene utilizzata, per molteplici motivi. Dall'alta frammentazione fondiaria, alla piccola dimensione delle imprese forestali, dalla burocrazia spesso troppo complessa, alle eccessive importazioni di legno, per costruzioni e artigianato, ma anche per energia, compreso pellet e legna da ardere. Viene calcolato che il prodotto "estraibile" ogni anno sarebbe di circa 20 milioni di quintali, la sola ricrescita. Ne utilizziamo invece solo 5 milioni. Non è accettabile, si tratta di uno spreco che si unisce all'abbandono. Questa spirale negativa va bloccata.

A Boster a Oulx, da venerdì a domenica, se ne parlerà in tante occasioni, con esperti e aziende forestali. C'è peraltro il Piano forestale regionale che, assieme al Codice forestale nazionale, inquadra la situazione attuale e prova a dare soluzioni. Come ad esempio la necessità di differenziare le produzioni, senza rincorrere il mercato globale che ci penalizza, e di utilizzare bene le risorse economiche disponibili proprio destinate alla filiera bosco-legno, in particolare del Piano di Sviluppo rurale.

Tanti Comuni e anche le Unioni montane hanno fatto buoni lavori attorno alla filiera, in accordo con le imprese locali. Si tratta di impegni che ad esempio in Val di Susa si sono concretizzati in filiere energetiche locali, in lavori importanti fatti dal Consorzio Alta Val Susa oppure dalla Cooperativa la Foresta. Modelli di intervento con fondi pubblici a fare da start up, da avvio del processo virtuoso. E gli enti locali, le Unioni montane, sono sempre più chiamate a facilitare e agevolare questi modelli.

La sfida è complessa. Non è solo un problema economico. "Servono politiche - spiega Lido Riba, presidente Uncem Piemonte - servono azioni precise all'interno di strategie non di breve periodo. La Regione apre la strada. Ad esempio sul castagno, con i suoi 200mila ettari presenti nella montagna piemontese, Uncem con Disafa (Università, Facoltà di Agraria) e Ipla ha costruito un piano che vede tutti i soggetti pubblici e privati protagonisti da qui al 2025". "Il bosco tagliato, gestito, si rigenera, ricresce, è una risorsa rinnovabile - continua Riba - È una delle principali risorse per la montagna, per le comunità che vivono nelle aree alpine. Dobbiamo puntare a far sì che il bosco torni ad avere un valore, sia gestito con turni di taglio stabili, che il prodotto locale sia utilizzato per scopi differenti, molteplici, favorendo le imprese del territorio".

"È un lavoro lungo e complesso, ma ci sono le competenze e le professionalità, nelle imprese e negli enti pubblici, che ci impongono di lavorare a fondo, chiedendo anche al Governo di agire in questa direzione attuando pienamente il nuovo Codice forestale nazionale".

c.s.

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