L'intervista a Simone Schinocca di Tedacà:
L'intervista a Beppe Rosso di Acti Teatri Indipendenti:
L'ex cimitero di San Pietro in Vincoli, il Sermig - Arsenale della Pace, la Scuola Holden e il Cottolengo: sono queste le quattro speciali locations scelte per ospitare il primo “Festival delle Migrazioni – Siediti vicino a me”, da domani 20 settembre a domenica 23. Si tratta di un evento teatrale (ma non solo) ideato dalla collaborazione di tre importanti associazioni del territorio: Acti Teatri Indipendenti, Tedacà e AlmaTeatro. In programma spettacoli teatrali, workshop tematici, reading, concerti, momenti di convivialità e laboratori. Tutti sul macro-tema delle “migrazioni”, inteso come convivenza, come dialogo, come condivisione. E la scelta delle sedi non può essere un caso: tutte si trovano tra Porta Palazzo e Borgo Dora, quartieri simbolo della multietnicità.
Ad aprire e chiudere il festival saranno due spettacoli che vedono il tema della migrazione raccontato da due grandi voci femminili: Gabriella Ghermandi, scrittrice e cantante italo-etiope, che porta sul palco “Atse Tewodros Projects”, un concerto che mette in dialogo musicisti etiopi e italiani (Scuola Holden, giovedì 20, ore 21); e Ottavia Piccolo, con lo spettacolo “Occident Express”, accompagnata dall’Orchestra multietnica di Arezzo, in scena con la storia vera di Haifa, anziana donna irachena che nel 2015 percorse 5.000 km per sottrarre la nipotina alla guerra (Cottolengo, domenica 23, ore 21.30). Nella serata di domenica 23, alle 19,30, a San Pietro in Vincoli, con la compagnia Shebbab Met Project tante storie intrecciate tra loro – tutte autobiografiche – raccontano in maniera irriverente e provocatoria la vita nelle periferie di diverse città, nello spettacolo “I Veryferici”, premio Scenario Ustica 2017.
Venerdì 21 doppio appuntamento con il teatro. Alle 19,45 a San Pietro in Vincoli la compagnia Piccoli Idilli propone “Senza Sankarà”, uno spettacolo che racconta i drammi dei nostri giorni dal punto di vista dei più deboli e che vede sul palco tre griot, ovvero custodi delle tradizioni orali, definiti anche biblioteche viventi. Alle 21,30 (Sermig - Arsenale della Pace) in scena l’opera da camera “Katër i Radës. Il naufragio”: il testo di Alessandro Leogrande, prodotto dalla Biennale di Venezia e realizzato da Koreja Cantieri Teatrali, narra con musica e parole la storia della motovedetta albanese che, stracarica di uomini, donne e bambini, affondò nel marzo del 1997 davanti alle coste italiane. Sabato 22 alle 19, a San Pietro in Vincoli, in concerto la corale basca al femminile Hasperen Abesbatza, accompagnata dal gruppo Eklektica. L’evento si svolge in collaborazione con Slow Food e con la presenza di delegati di Terra Madre.
Tra gli incontri, grande attesa per lo scrittore indiano Amitav Ghosh che domenica 23 settembre alle 17 presenta alla Scuola Holden il suo “La Grande Cecità. Il cambiamento climatico e l'impensabile” (ed. Neri Pozza). Sempre domenica, ma alle 10,30, appuntamento con Enrico Pugliese (Università Sapienza di Roma) con “Quelli che se ne vanno”.
Momento importante del Festival sarà poi la “Cena delle cittadinanze”, sabato 22 alle 20: ognuno è invitato a portare del cibo da condividere e allo stesso tempo a gustare specialità somale preparate dall'Associazione Donne Africa subsahariana e Seconda Generazione. Una lunga tavolata nel cortile di San Pietro in Vincoli, “seduti vicini” (come recita il tema del Festival) nello spirito di convivialità e incontro.
Già domani, giovedì 20, comunque, si inizia con un evento di convivialità: alle 12 al Sermig i ragazzi delle scuole medie superiori saranno coinvolti nel “Pranzo dei popoli”, gioco-simulazione in cui i partecipanti, pranzando insieme e privandosi ognuno della propria identità, sperimentano i problemi della distribuzione mondiale di ricchezze e risorse, immedesimandosi nei vari popoli del mondo. Sabato 22, infine, alle 12,30 a San Pietro in Vincoli, il collettivo Arte Migrante propone il suo format ormai sperimentato in più situazioni, che prevede la condivisione del cibo e la creazione di uno “spettacolo” generato sul momento con i partecipanti.