La notizia, nei mesi scorsi, era arrivata come un fulmine a ciel sereno. La Pastiglie Leone, storica azienda dolciaria di Torino e oggi con sede avveneristica a Collegno, passava di mano, ceduta dalla storica famiglia Monero (al timone dal 1934).
I primi pensieri erano subito andati al destino di un marchio così radicato sul territorio e ai suoi lavoratori, da sempre impiegati in una cornice che sembrava quasi una "bolla" sospesa sopra le difficoltà del mondo imprenditoriale italiano. E invece no: proprio dai sindacati arriva il plauso alla nuova proprietà.
E arriva per voce di Bruno Mariani, rappresentante di Fesica Confsal, che spazza ogni nube per il futuro dell'azienda: “Il modello aziendale di gestione del personale che l’imprenditore Luca Barilla vuole adottare per dipendenti della ‘Pastiglia Leone’ potrebbe essere un esempio virtuoso di come un ottimo welfare interno si possa applicare puntando anche al riconoscimento di buoni salari per i lavoratori, alla tutela dell’ambiente ed alla garanzia della sicurezza sul posto di lavoro - dice il sindacalista -. Da anni sosteniamo il superamento delle lotte di classe con l’introduzione di un modello teso alla collaborazione fattiva e concordata tra i lavoratori dipendenti e i lavoratori datoriali per giungere ad una migliore reciproca soddisfazione produttiva”.
“Barilla, che ha rilevato lo storico marchio legato alle ‘Pastiglie Leone’, ha già annuciato – spiega il segretario generale della Federazione dei sindacati dell’industria, del commercio e dell’artigianato - di voler anche investire più di un milione di euro per la qualità della vita dei sui dipendenti; un segnale di grande coraggio e riconoscimento dell’importanza del benessere dei lavoratori, se ovviamente – come auspico – arriveranno anche i fatti. Se quanto rivelato si concretizzerà, l’imprenditore emiliano rappresenterebbe un esempio per altre aziende che, pur potendo, investono in altro tralasciando l’importanza di avere i lavoratori appagati”.