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Economia e lavoro | 16 ottobre 2018, 07:12

Distretti piemontesi in frenata nel secondo trimestre, ma è "colpa" dell'oreficeria e della Francia

Il Monitor di Intesa Sanpaolo mostra dati positivi per 6 degli 11 territori, anche se l'andamento di Valenza pesa sul totale. Tiene Torino con caffè e cioccolato, mentre vanno molto bene i vini di Langhe, Roero e Monferrato e i dolci di Alba e Cuneo

Distretti piemontesi in frenata nel secondo trimestre, ma è "colpa" dell'oreficeria e della Francia

Un secondo trimestre in frenata, come non capitava da anni, soprattutto a causa del calo dell'oreficeria di Valenza nei confronti della Francia. Ma si resta in campo positivo. Questo, in estrema sintesi, il quadro che regala il Monitor dei distretti di Intesa Sanpaolo, che sintetizza l'andamento dell'export dei nostri territori a maggiore vocazione produttiva.
“Il Piemonte conferma la propria vocazione all’esportazione, sostenuta anche grazie alle molte eccellenze distrettuali. Nei primi sei mesi dell’anno, nonostante un contesto complicato e pur in presenza di qualche fisiologico assestamento, l’export dei distretti piemontesi è, complessivamente, in territorio positivo", commenta Cristina Balbo, direttore regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo.

Le cifre dicono che sei distretti sugli undici tradizionali hanno registrato esportazioni in aumento. E anche per la seconda parte dell’anno le prospettive sono favorevoli. "In questi anni, investimenti, innovazione e proiezione internazionale hanno fatto la differenza nello sviluppo delle nostre imprese - prosegue Balbo -. Per questo, Intesa Sanpaolo punta a consolidare il proprio ruolo di partner del mondo produttivo, certamente attraverso il credito, ma anche con iniziative volte a rafforzare la capitalizzazione delle aziende, l’innovazione, l’internazionalizzazione. Nei primi sei mesi del 2018 abbiamo erogato oltre 25 miliardi di euro di nuovo credito a medio lungo termine per famiglie e imprese, riportando in bonis 8.000 aziende".

 

Scorrendo le cifre, emerge che nel primo semestre 2018 i distretti piemontesi hanno registrato esportazioni in aumento del 3,1%, un dato superiore alla media dei distretti italiani nello stesso periodo (che si è attestato a quota +2,8%). Nel primo semestre 2018 i distretti industriali piemontesi hanno fatto meglio sui mercati esteri anche rispetto a quanto fatto dal manifatturiero piemontese, che ha segnato un progresso in termini di export pari a +0,6%. Ma il merito di questo rinnovato ruolo di "locomotiva" è dovuto soprattutto ai primi tre mesi dell'anno, mentre nel secondo trimestre le cose hanno cominciato a peggiorare, con un certo rallentamento (-0,7%). Si tratta per la prima volta dopo due anni di un risultato negativo e sotto la media dei distretti italiani, che nel complesso hanno visto aumentare le esportazioni del 3,1% tra aprile e giugno. Anche l’export del manifatturiero piemontese è cresciuto di più rispetto ai distretti piemontesi nel secondo trimestre 2018 (+0,4% la variazione). Sui distretti piemontesi ha pesato molto il calo di export dell’Oreficeria di Valenza, escludendo la quale l’andamento delle esportazioni dei distretti industriali piemontesi sarebbe stato migliore:+5,2% considerando l’intero primo semestre 2018 e +6,9% considerando il solo secondo trimestre. Degli undici distretti piemontesi, come detto, nel secondo trimestre 2018 sono sei quelli che hanno registrato esportazioni in aumento. Dai Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+20,2%) ai Dolci di Alba e Cuneo (+15,4%). Molto bene in termini di esportazioni anche i Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (+7,4%). A pari merito il Tessile di Biella e il Riso di Vercelli, entrambi con una crescita di export del 3,3%. Lieve incremento per le esportazioni di Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (+1,8%). Sostanziale stabilità si rileva per le esportazioni di Caffè, confetterie e cioccolato torinese (-0,5%). Di poco negativo l’andamento delle esportazioni del distretto della Nocciola e frutta piemontese (-4,3%), dopo un 2017 particolarmente difficile. Export in calo più marcato per i Casalinghi di Omegna (-7,4%), per l’Oreficeria di Valenza (-18,6%) e per le Macchine tessili di Biella (-27,3%). Ma chi sono i nostri "migliori clienti"? Le esportazioni sono cresciute dell’1,2% verso i nuovi mercati, mentre hanno segnato un arretramento dell’1,4% verso i mercati tradizionali, principalmente a causa proprio del calo delle esportazioni dell’Oreficeria di Valenza in Francia. Al netto dei rapporti commerciali con la Francia,infatti, la variazione percentuale tendenziale delle esportazioni dei distretti industriali piemontesi nel secondo trimestre 2018 verso i mercati maturi è stata pari a +7,6%. La Svizzera è stato il mercato verso il quale le esportazioni sono cresciute di più (+31 milioni di euro), a seguire Regno Unito (+23 milioni di euro), Germania (+13 milioni di euro), Canada (+10milioni di euro), Polonia, Belgio, Australia e Russia.

 

Massimiliano Sciullo

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