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Attualità | 21 novembre 2018, 11:21

Dal ponte Morandi a Mirafiori, un cantiere del Politecnico per studiare le infrastrutture

Con il nascente Centro interdipartimentale Siscon partirà la prossima estate l'analisi sulle travi dell'ex cavalcavia di corso Grosseto, trasportate nell'area ex TNE

Dal ponte Morandi a Mirafiori, un cantiere del Politecnico per studiare le infrastrutture

 

Un punto di non ritorno. Così viene definito dagli ingegneri torinesi il crollo del ponte Morandi di Genova lo scorso 14 agosto. Un monito a non sottovalutare oltre la situazione delle infrastrutture in Italia, uno sprone ad attivare processi di innovazione scientifici e culturali. Proprio con quest'ottica sta prendendo forma il nuovo Centro interdipartimentale Siscon del Politecnico di Torino ("Safety of infrastructures and constructions"), presentato questa mattina all'interno del seminario universitario al Castello del Valentino sul "Monitoraggio strutturale per migliorare la resilienza delle infrastrutture".

Come ha spiegato il professor Bernardino Chiaia, sono diverse le problematiche di partenza: innanzitutto l'invecchiamento del patrimonio e la scarsa cultura della sua manutenzione, oltre a una prolungata stasi nella costruzione di nuove grandi opere. "Spesso ci concentriamo troppo sul calcolo tralasciando la sperimentazone", ha precisato. Motivo per cui uno degli investimenti maggiori sarà la realizzazione di un grosso cantiere "accademico" che consenta lo studio su scala reale di elementi strutturali, con collaudi in sito e test su degrado e corrosione. L'obiettivo è di riportare al centro dell'ingegneria l'approccio sperimentale multiscala.

Costerà circa 1,5 milioni di euro il banco di prova adibito alle prove tecniche bi e tri-assi, e verranno realizzate anche delle carpenterie portatili. Una superficie di circa 2 mila mq sarà utilizzata per lo stoccaggio e le prove su travi. Un primo progetto in tal senso riguarda il trasporto a Mirafiori, nell'area ex TNE, delle travi smantellate dal cavalcavia di corso Grosseto. Qui verrà fatta una vera e proprio autopsia dei segmenti, che, per composizione (prefabbricati compressi) ed età (risalenti agli anni '70) ricalcano la natura del ponte Morandi. Si pensa di avviare la campagna di prova tra giugno e luglio 2019, coinvolgendo anche il Politecnico di Milano e l'Università tecnica di Delft, in Belgio.

Il centro Siscon si impegna infine a sviluppare delle tecnologie di consolidamento innovative, testare tecniche affidabili di diagnostica e incrementare l'utilizzo dei Big Data. Tutto questo anche per far fronte all'eccessiva esternalizzazione delle imprese: "Negli ultimi 15 anni - ha ricordato ancora Chiaia - si è davvero perso in Italia l'ottimismo nella costruzione delle grandi opere. Va recuperato".

 

Manuela Marascio

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