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Attualità | 22 novembre 2018, 16:02

Sit in di protesta dei taxisti di Torino: "Fuori le multinazionali dal settore"

Analoghe manifestazioni anche a Roma e Napoli organizzate dalla sigla sindacale USB

Sit in di protesta dei taxisti di Torino: "Fuori le multinazionali dal settore"

Alcune decine di taxisti di Torino, su input della sigla sindacale USB, si sono riuniti oggi, giovedì 22 novembre, in un presidio di protesta in via Lugaro a Torino, per manifestare e difendere la categoria dall'assalto delle multinazionali.

Analoghe manifestazioni si sono svolte anche a Roma e a Napoli, con l'intento di richiamare il Governo a regolamentare una materia diventata assai complicata, a seguito del proliferare di gruppi e associazioni che svolgono lo stesso servizio, ma senza dover rendere conto con obblighi, turni e quant'altro, come avviene con un servizio pubblico come è quello dei taxisti.

Questo il testo del comunicato che è stato diffuso: "Da diversi anni, con un susseguirsi di governi, tra tecnici e di nomina, ora di coalizione, la nostra categoria ha vissuto l'incertezza e la paura della volontà di deregolamentare un comparto intero in seguito ad uno smantellamento della legge quadro nazionale, nel suo punto cardine con un unico emendamento firmato "Lanzillotta" e prorogato fino al 31/12/18 che va a sospendere il comma che regola la principale differenza tra il servizio pubblico di piazza, detto taxi e il servizio di noleggio da rimessa con conducente detto N.C.C. Entrambi i settori, in contemporanea hanno visto l'ingresso (aggressivo e con forte interesse) di società offerte da multinazionali estere attraverso piattaforme tecnologiche".

"Il tutto operando all'interno di un vuoto legislativo, e per quel che riguarda il settore N.C.C., demandando agli operatori le responsabilità (nei tantissimi casi accertati e denunciati) ai titolari di concessione per le violazioni della Territorialità e del Rimessaggio che caratterizzano la natura del servizio e lo regolano nei suoi numeri, garantendo la piena convivenza nel contingentamento dei due servizi delle nostre categorie che all'interno dello stesso comparto di trasporto pubblico locale non di linea soddisfano le garanzie del servizio pubblico di responsabilità delle amministrazioni locali, le stesse a determinare regole e tariffe sulla base di una legge "quadro" nazionale".

"Queste responsabilità non possono essere demandate altrove o permettere l'esercizio di mediazione da parte di enti economici che intendo operare creando un mercato, quando si tratta in realtà di un'utenza di un servizio pubblico, non in cooperazione con la collettività degli operatori del comparto trasporti, ma stipulando rapporti e condizioni individuali con le singole imprese atti alla competizione piuttosto della cooperazione".

"Difendiamo le ragioni di un servizio pubblico ed a tutela dell'utenza, con l'impegno di soddisfare ogni adeguamento di ricerca del servizio con le tecnologie necessarie, a carico di nostri sforzi economici".

Massimo De Marzi

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