"A 70 anni dalla dichiarazione dei diritti umani non si può accettare che dei disperati che fuggono dalla povertà, dalla fame e dalla guerra vengano abbandonati in mare. Rivendichiamo quindi il rispetto del più grande atto etico-politico della modernità. La vita umana per noi continua ad avere un valore assoluto. A una politica disumanizzante ci contrapponiamo con una politica fatta di diritti e di valore delle persone". Questo l'appello lanciato nei giorni scorsi sui social network per la manifestazione odierna a Torino, in piazza Castello. "Aprite i porti" è lo slogan che ha radunato alcune centinaia di persone sotto la sede della Regione Piemonte, per esprimere un "sì" all'accoglienza e alla solidarietà.
Un sit-in che replica quello dello scorso 12 giugno sotto la Prefettura, allora in segno di protesta contro la decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini di non concedere alla nave Aquarius - con 629 profughi a bordo - l’attracco in un porto italiano. Stavolta si denunciano le drammatiche condizioni della Sea Watch 3 e della Professor Albrecht di Sea Eye, cui l'Europa non sta permettendo l'approdo.
E proprio per lanciare un chiaro messaggio di reazione, il gruppo torinese di Possibile ha depositato in queste ore una diffida in tutte le prefetture del Piemonte. "Noi pensiamo che i diritti umani vadano presi sul serio e la loro flagrante violazione richieda l’impegno straordinario di ogni cittadino", dichiarano in una nota Giuseppe Civati e Andrea Maestri. "Lo stiamo facendo in tutta Italia, e con noi tante e tanti che vogliono fare sentire la propria voce anche in questo modo: manifestiamoci, in ogni sede".
E propongono: "Siccome il Governo e in particolare il Ministro Salvini e il vice presidente del Consiglio Di Maio sono affezionati alle foto sui social, facciamoci un foto e pubblichiamola"."Con i diritti umani - concludono -, e soprattutto con la vita dei bambini, non si gioca. Non abituiamoci alla disumanità".
Si legge nel testo del documento: "Si diffidano le Autorità ad adempiere senza ulteriore ritardo agli adempimenti loro imposti dalla legge per consentire un approdo immediato e sicuro ai naufraghi, con particolare riferimento ai bambini ed ai soggetti portatori di vulnerabilità. In difetto, si riserva il deposito di un esposto alla competente Procura della Repubblica".