Giro di boa e nuovi orizzonti: il 2019 si apre con piani, progetti, speranze e traguardi. Ovviamente anche per Coproget, uno dei gioielli della manifattura industriale di Torino e della sua provincia.
L'azienda con sede a Grugliasco, a pochi passi dalla metropoli, porta avanti da tempo la lunga tradizione dell'automotive di Torino e provincia (in particolare si occupa di progettazione e costruzione di attrezzature prototipali e di produzione per la lavorazione a freddo della lamiera: linee di profilatura, macchine di piegatura e/o stiramento, stampi progressivi, stampi a trasferta, stampi per pannelleria).
Ma se la storia è cominciata nel 1994, è senza dubbio il presente (così come il futuro) a rappresentare l'argomento di più stretta attualità. Anche perché proprio il 2019 rappresenterà il passaggio importante del quarto di secolo: i 25 anni. "Col passare degli anni - ricorda Angelo Accossato, ingegnere, uno dei soci e delle anime dell'azienda - siamo stati capaci di ampliare il nostro ambito d'azione, passando dalle semplici lavorazioni meccaniche a operazioni sempre più complesse". "E ora vogliamo puntare sempre più sull'innovazione: abbiamo fatto richiesta per prendere parte a un bando in collaborazione con il Politecnico dal nome IR2, finanziato dalla Regione, perché vogliamo essere aperti a soluzioni sempre nuove e attuali".
E il futuro promette nuove sfide da affrontare e vincere. Come è già capitato negli anni passati, quando - nonostante le difficoltà e le insidie della crisi economica internazionale - Coproget è stata in grado di elaborare la sua ricetta vincente. Il risultato? Un buon incremento delle lavorazioni, per arrivare al 2014, anno in cui la società ha quasi duplicato il valore della produzione. "E l’obiettivo per i prossimi anni, pur riscontrando molte opportunità dal mercato, sarà quello di mantenere il fatturato raggiunto e di aumentare la redditività, con la riduzione dei costi", dice ancora Accossato. Costi che si potranno ridurre puntando forte sulla cosiddetta Lean Production, nata in ambiente Toyota e ormai diffusa in tutto il mondo: "Ci stiamo affidando a un professionista esterno, un consulente esperto di questa materia proprio per avere processi sempre più efficienti e ridurre così sensibilmente gli sprechi".
Attualmente, Coproget mostra una fortissima propensione all'internazionalizzazione: è presente infatti sia sul mercato italiano (per un 12% del totale) , sia e soprattutto sui mercati esteri, nei quali negli ultimi anni si è registrato un forte sviluppo, Germania, Francia, Brasile, Turchia e altri minori. "Abbiamo subito puntato sull'export, anche se siamo di dimensioni ridotte, con 25 dipendenti e un'età media inferiore ai 40 anni - spiega Accossato - e lo abbiamo fatto perché, grazie al nostro prodotto decisamente di nicchia, non poteva bastare la domanda locale a saturare la nostra offerta. Poi, fortunatamente, nel mondo automotive il passaparola funziona e ci siamo trovati a crescere sempre di più, anche grazie alle missioni organizzate dal Centro Estero per l'Internazionalizzazione e dalla Camera di Commercio di Torino".
E una propensione così ampia, nonostante dimensioni inferiori rispetto alla concorrenza, consente a Coproget di vantare in portafoglio clienti di prestigio come MA Automotive, Magna Lorraine, Aethra, Constellium, Linde Wiemann, Proma, Tiberina, Tower Automotive, Canel Otomotiv, Linde Opsan, Dilvio De Marco e Nuova Sitet.
Ma ci sono tre punti, sul mappamondo, segnati con una bandierina colorata per Coproget: "Sono gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina - commenta Accossato -: tre territori in cui siamo già approdati, ma dove ora vogliamo rafforzarci. Abbiamo incrementato la rete commerciale e preso nuovi agenti proprio perché vogliamo inserirci maggiormente in quelle fette di mercato".