“Tutto ciò che riguarda le attuali scelte sui migranti è influenzato da una xenofobia diffusa. Personalmente non credo ci troviamo di fronte a situazioni che richiamino direttamente il fascismo, ma di certo le ideologie di fondo sono affini a quelle del regime”. Così l'ex procuratore capo di Torino Armando Spataro in occasione del primo appuntamento del 2019 con “Insieme”, ciclo di incontri alla Chiesa Valdese per contrastare e prevenire ogni forma di radicalizzazione violenta e razzismo. Un'iniziativa nata dalla collaborazione tra ANPI e le comunità islamiche di San Salvario, sviluppata per tutto il 2018 attorno al pericolo dell'estremismo di matrice jihadista, e poi declinata nell'impegno per una convivenza pacifica tra persone uguali, libere e “diverse”.
“Pensiamo che il pluralismo sia un valore da conservare – ha spiegato il deputato Andrea Giorgis, moderatore del dibattito – come la più grande conquista del secondo dopoguerra. Le ultime cronache ci parlano di attacchi da parte di formazioni neofasciste e neonaziste, per questo il tema della sicurezza va affrontato come presupposto per la libertà e i diritti di tutte le minoranze”. Un approccio che ambisce alla “(ri)costruzione di un muro culturale fatto di conoscenza, rispetto e condivisione dei principi costituzionali”, si legge nell'ultimo articolo redatto per “Insieme”.
“Il Decreto sicurezza – ha commentato ancora Spataro – è un mix difficile da interpretare persino per gli specialisti. Con la cancellazione della protezione umanitaria, inevitabilmente sono aumentati gli irregolari, e la tendenza all'odio razziale rischia di fare presa sul cittadino che si lascia influenzare. L'impegno civile in questo senso è importante”.
Perché è evidente che la sicurezza di un Paese interessi per forza tutte le persone che lo abitano. Anche i cosiddetti “stranieri”, che tuttavia rifiutano questo appellativo dopo anni e anni di residenza sul suolo italiano e integrazione culturale. “Negli ultimi tempi per la prima volta ho avuto paura, vivendo qui. Dobbiamo parlare alla gente – ha detto Walid Dannawi dell'Associazione Culturale Islamica – e far capire che noi siamo italiani, non meritiamo di essere trattati così”.
Tutti gli incontri del 2019 con “Insieme” saranno dedicati ai temi del pluralismo e della sicurezza per l'esercizio della libertà individuale e collettiva. “Sentiamo l'esigenza – ha ribatido Maria Grazia Sestero di ANPI – di ricostruire il territorio culturale del nostro Paese. Stiamo percorrendo una strada pericolosa, quando sento delle cariche istituzionali parlare di governo del popolo, leggi del popolo. Il popolo è fatto di pluralità, di differenti ceti, fedi, aspirazioni. Riconoscerlo significa fare democrazia".