La Giornata della Memoria assume rilevanza nel ricordo della Shoah perché tragedie come quelle, di annullamento della dignità delle persone e dei loro diritti, non avvengano più.
Come ben noto, vittime dello sterminio, oltre agli Ebrei, furono anche zingari, omosessuali, testimoni di Geova e oppositori politici.
L’Ordine Assistenti sociali del Piemonte celebra la Giornata esortando la comunità professionale ad agire quotidianamente affinché vi sia contrasto netto nei confronti delle discriminazioni, all’origine dell’accettazione popolare di eventi così crudeli.
«Tra le pioniere di servizio sociale – afferma Barbara Rosina (Presidente dell’Ordine Assistenti sociali del Piemonte) – ci sono le aderenti dei Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai volontari della libertà, nei quali si perseguivano obiettivi legati alla lotta contro il nazismo e il fascismo. Non solo. Come riportato da Marilena Dellavalle in “Le radici del Servizio Sociale in Italia”, si voleva costruire un mondo nuovo e la passività era vista come la causa della propria sconfitta ed oppressione».
Rosina aggiunge: «Gli assistenti sociali, come fecero le donne di allora, stanno lavorando per risvegliare una sensibilità politica coerente con i principi di libertà, giustizia e solidarietà. A dimostrazione di ciò le numerose prese di posizione pubblica a sostegno delle minoranze e delle persone che voce non hanno, oltre che il lavoro fatto internamente alle organizzazioni di servizio sociale. Occorre, però, intensificare l’azione perché l’annientamento della dignità delle persone e, in altri casi, la progressiva denigrazione sono processi già in atto. La Giornata della Memoria non deve essere un’occasione per ricordare esclusivamente ciò che è stato in termini negativi, ma anche per ricordare l’esperienza resistenziale affinché sia da esempio».