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Economia e lavoro | 06 febbraio 2019, 16:48

Coproget sbarca in Giappone grazie alla forza (e alla precisione) di Ursus (FOTO e VIDEO)

L'azienda con sede a Grugliasco ha appena concluso il suo primo accordo commerciale con il Paese asiatico per una macchina di "stretch & bending" da 100 tonnellate. Accossato: "Speriamo sia il primo di tanti successi in un mercato complesso"

Coproget sbarca in Giappone grazie alla forza (e alla precisione) di Ursus (FOTO e VIDEO)

Nell'anno in cui si festeggiano i 25 anni di attività, Coproget si regala il Giappone. Da pochi giorni, infatti, l'azienda che ha sede a Grugliasco e che opera nel mondo dell'automotive ha concluso un accordo con un'azienda del Sol Levante per la fornitura di una macchina addetta allo "stretch & bending" da 100 tonnellate.

In pratica il macchinario (ribattezzato "Ursus" proprio per la sua forza che abbina però a un'enorme precisione) è in grado di modellare le barre dalla loro forma orizzontale fino a trasformarle nella versione definitiva di paraurti per auto.

"Si tratta del nostro primo lavoro che riusciamo a vendere in un mercato così complesso e tecnologicamente avanzato come è quello giapponese - racconta Angelo Accossato, ingegnere, uno dei soci e delle anime dell'azienda - e speriamo che sia il primo di tanti altri. Di certo per noi è motivo di grande soddisfazione e siamo anche contenti di rilevare come il made in Italy, in Giappone, è percepito come sinonimo anche di tecnologia".

Ursus è stato realizzato nella sua versione più rinnovata, in grado di trattare sia l'alluminio che l'acciaio di ultima generazione. E rappresenta la punta di diamante per un'azienda che ormai da tempo si mostra come uno dei gioielli della manifattura industriale di Torino e della sua provincia. 

Coproget infatti si occupa di progettazione e costruzione di attrezzature prototipali e di produzione per la lavorazione a freddo della lamiera: linee di profilatura, macchine di piegatura e/o stiramento, stampi progressivi, stampi a trasferta, stampi per pannelleria. Una storia cominciata nel 1994. 

Come conferma l'affare concluso con l'azienda giapponese, Coproget mostra una fortissima propensione all'internazionalizzazione: è presente infatti sia sul mercato italiano (per un 12% del totale) , sia e soprattutto sui mercati esteri, nei quali negli ultimi anni si è registrato un forte sviluppo, Germania, Francia, Brasile, Turchia e altri minori. "Abbiamo subito puntato sull'export, anche se siamo di dimensioni ridotte, con 25 dipendenti e un'età media inferiore ai 40 anni - spiega Accossato - e lo abbiamo fatto perché, grazie al nostro prodotto decisamente di nicchia, non poteva bastare la domanda locale a saturare la nostra offerta. Poi, fortunatamente, nel mondo automotive il passaparola funziona e ci siamo trovati a crescere sempre di più, anche grazie alle missioni organizzate dal Centro Estero per l'Internazionalizzazione e dalla Camera di Commercio di Torino".

E una propensione così ampia, nonostante dimensioni inferiori rispetto alla concorrenza, consente a Coproget di vantare in portafoglio clienti di prestigio come MA Automotive, Magna Lorraine, Aethra, Constellium, Linde Wiemann, Proma, Tiberina, Tower Automotive, Canel Otomotiv, Linde Opsan, Dilvio De Marco e Nuova Sitet.

 

E proprio il Giappone, insieme a Stati Uniti e Cina rappresenta uno dei target per il futuro dell'azienda. "Sono territori - commenta Accossato - in cui siamo già approdati, ma dove ora vogliamo rafforzarci. Abbiamo incrementato la rete commerciale e preso nuovi agenti proprio perché vogliamo inserirci maggiormente in quelle fette di mercato".

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