A&T Automation & Testing ritorna, con due mesi di anticipo, per essere il primo evento in calendario sul fronte delle fiere a Torino nel 2019.
"Abbiamo voluto mettere al centro del progetto l'uomo, il suo talento e i percorsi di formazione che possono permettere di esprimerlo. Vogliamo essere un vero laboratorio formativo dedicato al mondo produttivo e alle aziende", ha detto Luciano Malgaroli, organizzatore dell'evento che apre oggi all'Oval Lingotto e che fino al 15 febbraio accenderà i riflettori sull'ormai famigerata rivoluzione del 4.0.
Presenti molti esponenti del mondo industriale torinese (dal presidente dell'Unione Industriale di Torino Dario Gallina all'ex numero uno di Confindustria Gianfranco Carbonato). Perché il tema di fondo è impattante e radicale per ogni tipo di produzione manifatturiera: le nuove tecnologie e soprattutto l'impatto - soprattutto a livello umano - sulle attività che avvengono all'interno degli stabilimenti.
E non ai tratta di semplice teoria. Basta aggirarsi tra gli stand degli oltre 400 espositori per rendersi conto di quanto le soluzioni più futuribili siano già nella vita di tutti i giorni. Dall'automobile all'alimentare. Per approfondire questi aspetti, nei tre giorni di Fiera si terranno 11 convegni, 12 sessioni specialistiche e 65 workshop ed eventi di B2B e networking.
L'edizione 2019 di A&T assegnerà anche un premio Innovazione 4.0, giunto alla terza edizione e dedicato alle proposte più interessanti che si presenteranno in questi giorni. Sono oltre 140 le proposte candidate che il Comitato scientifico ha ristretto a una rosa di 52.
"È fondamentale una fiera come questa perché è una cassa di risonanza su quello che si fa nelle nostre aziende - commenta Dario Gallina, presidente dell'Unione Industriale di Torino - Ma oggi, più che di tecnologie, si parla di formazione e capitale umano, perché la tecnologia va veloce, con un'accelerazione che rischia di lasciar indietro le competenze dei lavoratori. E se le grandi aziende possono tentare di stare al passo, le PMI rischiano di rimanere tagliate fuori".
"Dal governo - prosegue Gallina - sembra esserci disinteresse e manca politica industriale complessiva: è importante fare scelte, senza fare errori come quello dell'eco-bonus".