Pranzo sociale di Intifada Studentesca sotto i portici di via Po. Gli studenti dei collettivi di sinistra, che dallo scorso 13 maggio, occupano Palazzo Nuovo con l'obiettivo che l'Università di Torino ponga fine a qualsiasi tipo di accordo e scambio con gli atenei israeliani si sono ritrovati poco dopo le 12.30 davanti al Rettorato. La motivazione?
Obiettivo riaprire le biblioteche
Alle 14.30 è previsto un incontro con il Rettore Stefano Geuna con l'obiettivo di avviare un dialogo, anche se la strada appare al momento in salita. Ieri ha preso il via l'iter per la riapertura delle biblioteche: gli occupanti hanno quindi permesso il rientro di alcuni lavoratori all’interno di Palazzo Nuovo per garantire le condizioni necessarie per accogliere nuovamente gli studenti nelle aule studio.
Confronto con Senato e CdA
"Noi - spiegano da Intifada Studentesca - siamo pronti alla riapertura in poco tempo, uno o due giorni. Il Rettore deve però accelerare i tempi, convocando una seduta di Senato e CdA straordinario per parlare delle nostre richieste". Al confronto con una delegazione di una decina di studenti ci sarà solo Geuna, mentre i collettivi chiedono di confrontarsi con gli organi collegiali.
Sabato in strada per la Palestina
Il pranzo di oggi è stata l'occasione per un volantinaggio di promozione della manifestazione di sabato 8 giugno a sostegno della Palestina. L'appuntamento è fissato alle 15 davanti a Palazzo Nuovo: da lì il corteo "All eyes on Rafah" si sposterà per le vie di Torino. "Vogliamo portare l'intifada ovunque, per inondare la città della ricchezza e forza che in queste settimane abbiamo vissuto insieme in questa intensa lotta di boicottaggio accademico" concludono.