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Economia e lavoro | 04 marzo 2019, 19:22

Di Maio a Torino, Edi Lazzi (Fiom): "Serve una politica industriale per Torino, ma soprattutto un tavolo su FCA"

Il segretario provinciale dei metalmeccanici Cgil rilancia il messaggio per l'occupazione del territorio. "Va bene puntare sull'elettrico, ma solo dopo che l'azienda si sia presa impegni precisi e chiari"

Di Maio a Torino, Edi Lazzi (Fiom): "Serve una politica industriale per Torino, ma soprattutto un tavolo su FCA"

"Qui è tutto fermo, non si muove più nulla in città. E se prima era un sentimento di preoccupazione, adesso comincia a farsi spazio l'angoscia, se nei prossimi anni non succederà qualcosa rischiamo di perdere tutto".

Nel giorno in cui il vicepremier Luigi Di Maio è stato a Torino alle Ogr per parlare di Fondo nazionale innovazione (e ha parlato anche di FCA), il pensiero del mondo metalmeccanico Cgil è piuttosto improntato al pessimismo. "Su Torino bisogna concentrarsi su due questioni - dice Edi Lazzi, segretario provinciale di Fiom -: da un lato la crisi economica e dunque il lavoro che manca. Il governo dovrebbe aprire un tavolo su questo e sviluppare una politica economica per rilanciare il lavoro qui a Torino, dove le tante crisi di molte aziende dimostrano tutte le difficoltà che si stanno vivendo. "Ma soprattutto, in parallelo, è necessario istituire un tavolo che si occupi di Fca, su scala locale, ma anche nazionale, con le rappresentanze sindacali".

"Questo - aggiunge Lazzi - permetterebbe almeno di parlarsi e poi di capire concretamente cosa si può fare per mantenere qui FCA. La mia impressione è che ormai abbiano la testa oltre oceano e che guardino sempre di più al Nord America. Invece bisogna concentrarsi su quello che abbiamo, per mantenerlo qui. Poi, quel che viene in più, tanto di guadagnato".

Nel suo intervento di oggi alle Ogr, Di Maio ha parlato espressamente di investimenti per far sì che anche l'indotto sia pronto alla 500 elettrica. Ma basterà? "Sarebbe un inizio - dice il segretario di Fiom-Cgil di Torino e provincia -, ma non basta a raggiungere la piena occupazione. Servono altri modelli e questo vorrebbe dire che Fca vuole rimanere qui". "Se questo succederà, allora si potrà fare un ragionamento sull'elettrico e sulle infrastrutture, per esempio la rete necessaria per ricaricare le auto, altrimenti solo chi ha il garage potrà permettersela e resterà un prodotto di nicchia. Ma tutto ciò solo a fronte di impegni reali e precisi dell'azienda".

Massimiliano Sciullo

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