Recuperare la storia per colmare di senso e bellezza il nostro presente e costruire al futuro. È questo il filo conduttore che lega i tantissimi appuntamenti in agenda per la ventisettesima edizione delle Giornate FAI di Primavera. Sabato 23 e domenica 24 marzo saranno oltre mille i luoghi aperti al pubblico in 430 località italiane: chicche preziose spesso inaccessibili, rese visitabili per l’occasione grazie al coordinamento tra più di 300 delegazioni sparse in tutte le regioni.
“Un vastissimo programma europeo tiene insieme l’apertura dei nostri siti”, ha spiegato Massimo Gaudina, direttore della rappresentanza della Commissione Europera durante la presentazione del programma a Torino. E proprio nel capoluogo sabaudo e in provincia non mancheranno delle sorprese esclusive per festeggiare il primo weekend della bella stagione. “Ancora una volta – ha dichiarato la presidente di FAI Piemonte e Valle d’Aosta Maria Leonetti Cattaneo – celebriamo un evento capace di far riscoprire al Paese la propria identità. Il ponte tra le culture è il leitmotiv, perché le nostre radici vanno ricercate proprio nello scambio di tradizioni differenti”.
A Torino cittadini e turisti potranno percorrere per la prima volta la suggestiva “Passeggiata del Re: da palazzo Chiablese all’Archivio di Stato”. Una visita inedita che permette di ricostruire l’unitarietà all’origine di Palazzo Reale a metà Settecento, attraversando luoghi simbolo della dinastia sabauda. Una complessità strutturale poi dissolta dalla divisioni amministrative seguite alla fine della monarchia, che permetteva di arrivare dalla Chiesa di San Lorenzo fino alla Cavallerizza Reale senza mai uscire dall’imponente edificio. “Sono legata a un concetto di storia – ha detto la direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella – intrisa nel sociale, come uno studio scientificamente fondato sulle attività dell’uomo nel corso del tempo. L’esperimento portato avanti dai Musei Reali permette di indagare i legami tra gli uomini attraverso strumenti disciplinarmente diversi tra loro".
A Pont Canavese viene proposta la visita al Museo della Plastica Cannon-Sandretto, primo museo in assoluto delle materie plastiche in Italia. Sette sale in stile liberty che contengono la collezione degli oltre 2500 oggetti raccolti da Gilberto Sandretto nei suoi viaggi a partire dal 1985.
Riservata esclusivamente agli iscritti FAI è invece l’Antica Collegiata di Santa Maria della Stella a Rivoli. Una chiesa conventuale del XIII secolo di cui oggi restano solo il campanile gotico e qualche residuo architettonico dell’antica abside, mentre la nuova chiesa venne innalzata nel Seicento. Grande orgoglio per il Rivolese è la cappella dedicata alla Madonna della Stella, patrona della città, che conserva la copia dell’antica statua lignea ritrovata nel Medioevo.
Infine, tra le proposte più interessanti, si segnala la visita a Reano del Museo della Cappella della Pietà, che custodisce il prezioso Complesso pittorico rinascimentale di Pietrafitta. Sette dipinti risalenti al tardo manierismo, realizzati a Firenze dagli allievi del Bronzino e acquistati in seguito dalla famiglia Cisterna dal Pozzo. Dopo un accurato restauro, tornano a risplendere proprio in occasione delle giornate FAI.
Quest'anno anche il Centro Congressi Unione Industriale di Torino sostiene l'iniziativa, aprendo al pubblico le sale storiche della Palazzina Marone Cinzano, già di proprietà dei Maffei di Boglio. "I suoi ambienti, scrigni ricchi di storie, raccontano epoche e relazioni umane che si intrecciano con quella della rappresentanza industriale locale e nazionale", ha spiegato Giancarlo Bonzo, amministratore delegato del Centro. Un'occasione per esplorare la dimora di due illustri famiglia della nobiltà piemontese divenuta nel tempo espressione vivente dell'operosità di Torino.
L’elenco completo dei siti è disponibile sul sito www.giornatefai.it. In Piemonte e Valle d’Aosta i visitatori saranno accompagnati da oltre mille Apprendisti Ciceroni, giovani studenti che illustreranno tutte le peculiarità storiche e artistiche dei monumenti.
“In un momento in cui i privati vengono demonizzati – ha commentato l’assessora regionale alla cultura Antonella Parigi – è bene invece che diventino attori di obiettivi a carattere pubblico. Sento il FAI come un amico che persegue i miei stessi obiettivi. E vorrei che tutti i sindaci del territorio vedessero nella cultura e nel turismo una speranza di crescita collettiva. Non valorizzare il patrimonio genera delle forti mancanze nei cittadini. Tutelare beni significa portare ricchezza a tutti”.