Chi non ha mai sognato di immergersi in quel caleidoscopio di chiaroscuri, rintocchi di campane e sculture conturbanti così ben descritto da Victor Hugo nel capolavoro Notre-Dame de Paris? Da oggi è possibile rivivere parte di questa magia a Palazzo Madama, grazie al nuovo allestimento nato dalla collaborazione con il Musée de Cluny – Musée national du Moyen Âge di Parigi.
Fino al 30 settembre 2019 Torino ospita un’esclusiva mostra dossier, curata da Simonetta Castronovo e allestita nella Sala Stemmi del museo, sul tema della scultura gotica francese nella prima metà del 1200, con un focus sul cantiere della celeberrima cattedrale parigina.
Dal portale dell’Incoronazione della Vergine sulla facciata occidentale proviene la Testa d’Angelo, mentre dal portale del braccio settentrionale del transetto la Testa di Re mago, la Testa di uomo barbuto e la Testa di figura femminile, allegoria di una virtù teologale. Esempi altissimi della scultura medievale europea, le opere rappresentano una testimonianza di quel “classicismo gotico” o “naturalismo gotico” che ebbe un forte influsso, alla fine del Duecento, anche sui coevi italiani, Giotto in primis.
L’allestimento si configura come un percorso interdisciplinare e multimediale: le sculture sono affiancate omogeneamente agli stemmi delle collezione permanente, ma, allo stesso tempo, il visitatore può godere di un momento di animazione, ideato da Leandro Agostini, in cui le teste stesse sembrano prendere vita. Ogni trenta minuti, dalle 10.30 alle 17.30, le opere “parleranno” al loro pubblico grazie all’ausilio di videoproiettori cinematografici, diffusori acustici e luci dedicate. Proprio come personaggi di una pièce teatrale, le teste racconteranno i momenti salienti della loro esistenza all’interno della cattedrale.
Un excursus storco drammatizzato che permette allo spettatore di rivivere le principali fasi evolutive della chiesa. Dalla costruzione nel 1200 fino al saccheggio durante la Rivoluzione francese, quando venne del tutto desacralizzata e trasformata in Tempio della Ragione.
Tra il 1793 e il 1794, infatti, le quattro sculture esposte furono rimosse dalla cattedrale su ordine del Comité revolutionnaire de la Section de la Cité, in quanto simbolo di feudalità, monarchia e religione. Una perdita che è all’origine dell’imponente cantiere di restauro di Notre-Dame, dal 1845 al 1864, guidato da Eugène Viollet-le-Duc e Jean-Baptiste Lassus, che si dovettero basare, per realizzare le nuove sculture, su disegni e incisioni antiche raffiguranti i portali, imitando lo stile del gotico coevo a Chartres, Reims e Amiens.
Molte delle sculture originali di Notre-Dame, comprese le quattro opere esposte a Palazzo Madama, insieme a centinaia di frammenti, sono state rinvenute nel 1977 durante lavori alle fondazioni dell’hôtel Moreau a Parigi, sede della Banque Française du commerce extérieur, che poi decise di donarle allo Stato francese per essere depositate al Musée de Cluny, che le conserva dal 1980.
La rivalutazione del ruolo-simbolo di Notre-Dame deve molto anche al romanzo del vate Hugo pubblicato nel 1831, frutto della rielaborazione di antichi racconti medievali, che vede protagonisti il gobbo campanaro Quasimodo e la bella zingara Esmeralda.
Per informazioni: www.palazzomadamatorino.it/it