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Politica | 08 aprile 2019, 12:18

Dismissioni immobiliari e recupero dei crediti: meno personale, il Comune di Torino cerca di fare quadrare i conti

Il vicesindaco Montanari: "L'obiettivo è di non ridurre i fondi destinati welfare"

Dismissioni immobiliari e recupero dei crediti: meno personale, il Comune di Torino cerca di fare quadrare i conti

Dismissioni immobiliari e "più efficienza della macchina comunale", che si traduce in un maggior impegno nel recupero dei crediti dai debitori e nella riorganizzazione del personale a causa della riduzione per pensionamenti. Sono questi gli assi di intervento su cui continua l'amministrazione Appendino per migliorare i conti del Comune di Torino, illustrati questa mattina dal vicesindaco Guido Montanari nel corso della presentazione del bilancio previsionale 2019-2021 e del Dup che saranno liberati per la Sala Rossa il 3 maggio.

"L'architettura del documento finanziario - ha spiegato Montanari - si basa su alcuni punti fermi: l'obiettivo è di non ridurre i fondi destinati welfare". "Manterremo alto poi - ha aggiunto il vicesindaco - il livello di investimenti nelle opere pubbliche, in particolare per la manutenzione utilizzaremo alcuni aumenti delle imposte: continueremo con la riduzione del debito e le dismissioni immobiliari".

Dal punto di vista delle tasse, nel 2019 sono previste entrate per 834 milioni di euro, nel 2020 quasi per 848 milioni e nel 2021 per 850 milioni e mezzo. Un aumento, quello dei prossimi anni, determinato in particolare dai trasferimenti del fondo di solidarietà. Nel biennio 2020-2021 si assiste al contrario ad una pesante riduzione dei trasferimenti provenienti da Stato e Regioni, che passano dagli attuali 155 milioni a 105 milioni.

Il vicesindaco ha poi ricordato che il problema principale di Torino è determinato dalla "rigidità del bilancio legata alle spese fisse per la restituzione del debito e per il personale, che sono le più alte d'Italia". "Tutti i torinesi - ha spiegato - hanno già 4 mila euro di debiti dal momento della nascita: siamo la seconda città d'Italia per peso del debito, che insieme ai derivati sono di 250 milioni l'anno".

Dal punto di vista della spesa per personale Montanari ha spiegato che ha "un'incidenza molto alta, del 38% contro il 29% della media nazionale." "Nei prossimi due anni - ha precisato - assisteremo ad una riduzione di 1.500 unità, che riusciremo a coprire in parte con 400 nuovi dipendenti". Un risparmio potrebbe venire dall'esternalizzazioni dei servizi, "una soluzione che però io vedo sempre con preoccupazione".

Cinzia Gatti

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