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Attualità | 11 aprile 2019, 07:30

Sangon Blues: il recupero delle sponde fa rinascere la spiaggia di Gipo Farassino

In fase di approvazione il progetto definitivo per la riqualifica del parco Piemonte, dal boschetto di Nichelino al ponte di corso Unione Sovietica e nella parte alta attorno al Mausoleo della Bela Rosin

Sangon Blues: il recupero delle sponde fa rinascere la spiaggia di Gipo Farassino

Era il 1962 quando il ponte di Nichelino sul torrente Sangone venne completamente distrutto dalla piena, cancellando il ricordo di soleggiati week-end balneari tipici della “torinesità” dell'epoca. C'era il tram 41 a collegare Mirafiori Sud alla spiaggia, ma molti la raggiungevano anche in sella ai motorini, proprio come cantava Gipo Farassino in Sangon Blues, descrivendo le abitudini di un giovane operaio abbronzato e sciupafemmine di periferia: “Al vënner i smonto al saba fas festa e vad con la Vespa a Sangon”. Ora quell'astmosfera perduta potrebbe non essere più solo un ricordo nostalgico.

È stato presentato in Circoscrizione 2 il progetto definitivo del Comune di Torino per il recupero delle sponde del Sangone nel parco Piemonte. Un piano di riqualifica reso possibile dai fondi di compensazione atterrati sul territorio in seguito all'attivazione del termovalorizzatore del Gerbido, nel 2010 (per un totale di 900 mila euro di quadro economico e circa 650 mila di opere).

Il primo lotto finanziato, dalla ciclopista nel boschetto di Nichelino fino al ponte di corso Unione Sovietica, abbraccia anche il progetto “Orti Generali” dell'associazione Coefficiente Clorofilla, che prevede il coinvolgimento diretto dei cittadini nella coltivazione sostenibile, bio e tecnologica all'interno del parco fluviale. Proprio nel mese di aprile dovrebbe essere completata l'assegnazione degli appezzamenti, mentre i soci in parallelo svolgono attività sociali e corsi di formazione per adulti e bambini. “L'innesto tra i due progetti – ha spiegato Ezio De Magistris del Comune – faciliterà di certo l'intervento sui vecchi orti abusivi da smantellare. Dal punto di vista tecnico però non sarà semplice, perché si tratta di intervenire su un calanco verticale molto ripido, divenuto negli anni una vera discarica a cielo aperto”.

Tra gli obiettivi primari in questa prima fase, il recupero della spiaggetta del Sangone, da ripulire e rendere nuovamente accessibile anche a scopo turistico, creando un vero e proprio tour storico dei “bagni” torinesi di un tempo. Mentre il secondo lotto di terra, che comprende la parte alta del parco, attorno al Mausoleo della Bela Rosin, è ancora in cerca di finanziamenti per la riqualifica. Qui da diversi anni il Comitato Mirafiori Borgata porta avanti un lavoro certosino di pulizia dei ruderi, unico sedimento rimasto in seguito all'erosione del vecchio Castello di Miraflores, andato completamento distrutto nel XVIII secolo. “Vorremmo realizzare un collegamento pedonale fino alla Cascina Piemonte”, ha detto De Magistris, “per unire due presidi storici che ora non comunicano direttamente. Il progetto prevede anche la rinascita del belvedere cinquecentesco voluto dal duca Carlo Emanuele I quando il castello venne edificato”.

Ora le tempistiche prevedono due diverse fasi di approvazione dalle commissioni tecniche entro maggio-giugno. Se tutto dovesse procedere per il meglio, la speranza sarebbe di consegnare il lavoro a una ditta appaltatrice già a fine anno o nei primi mesi del 2020.

Manuela Marascio

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