Torino è la quarta città d’Italia per abitanti e tra le prime per importanza economica, ma ha il quattordicesimo aeroporto nazionale. “Una posizione destinata a peggiorare – sottolinea Roberto Rosso di Fratelli d’Italia – perché il nostro scalo continua a perdere voli e destinazioni, con zero investimenti all’orizzonte. Torino è isolata e mentre ci si straccia le vesti per il Tav, ci si disinteressa di Caselle”.
Così il candidato alla Regione ha deciso di fondare un comitato per Caselle e ha lanciato una petizione online per l’aerostazione che ha ottenuto migliaia di sottoscrizioni. Soprattutto Rosso ha organizzato un grande incontro per parlare di questo specifico argomento e in generale del tema trasporti a Torino e in Piemonte. L’evento si terrà giovedì 9 maggio alle ore 18 presso Aeroclub di Torino in Strada della Berlia, 500. Tra i relatori, oltre il rappresentante Fdi, anche una serie di ospiti e amministratori dello stesso aeroporto e dell'aeroclub.
“A rendere ancora più incerto il futuro dello scalo torinese il fatto che vogliano smantellare tutto l'apparato Enav di Torino – aggiunge Rosso - spostando 40 controllori di volo a Milano. È l'ennesimo scippo della capitale meneghina a danno della nostra città", spiega.
Su questo punto come consigliere comunale, ha presentato anche una richiesta di comunicazioni al sindaco e all’assessore competente, ricordando che Fly Torino denuncia la cancellazione di 20 voli a Torino per la prossima estate ed è certo che per il momento nessuno riesca a prenotare alcunché per la "summer 2019".
Il masterplan di Caselle, che programmerà tutti gli interventi sull'aeroporto fino al 2030, non prevede alcuna innovazione né nuovi significativi investimenti. “Una situazione paradossale per una città che dovrebbe stare al centro dell’Europa e che invece viene relegata a essere periferia d’Italia. Oggi un torinese – spiega Rosso – per andare da qualche parte deve spostarsi a Milano, a Bergamo, addirittura a Verona, se non a Nizza o Genova. Qui non ci sono voli. Ed è anche un grave danno per gli arrivi e per il turismo in città. Nessun tour operator, infatti, può essere invogliato a inserire Torino tra le sue destinazioni, in assenza di voli, a meno di non cercare clienti così desiderosi di venire da noi da essere disposti a sobbarcarsi pesanti spostamenti con il bus, dopo essere atterrati lontano da Torino”.
Da qui l'appello alla sindaca di Torino. "Se Appendino non si occupa della Tav, si occupi dell'aeroporto. Con investimenti contenuti si potrebbe dare un forte rilancio ai collegamenti aerei da e per il capoluogo piemontese". Un vantaggio anche per l’economia: “Come possiamo immaginare che qualche multinazionale si insedi a Torino, con l’isolamento aereo che viviamo? – chiede Rosso – la nostra città offrirebbe molti vantaggi rispetto all’affollata e costosissima Milano, ma è chiaro che nessun manager intenda passare le giornate sul pullman o sul treno, per recarsi nelle sedi di lavoro internazionali”.