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Politica | 09 maggio 2019, 17:47

Cannabis terapeutica, il Consiglio comunale dice sì alla coltivazione e produzione nei vivai torinesi

Durissimo attacco della consigliera Paoli a Salvini, che ha manifestato la volontà di combattere la cannabis legale: “Il ministro dell’Interno ogni giorno ci dona perle di stoltezza”

Cannabis terapeutica, il Consiglio comunale dice sì alla coltivazione e produzione nei vivai torinesi

Torino dice “sì” alla coltivazione e produzione della cannabis nei vivai della città per fini terapeutici.

Mentre il ministro dell’Interno Matteo Salvini demonizza la canapa e minaccia di chiudere tutti i negozi di cannabis legale, il Consiglio comunale torinese ha approvato una mozione che impegna la sindaca Appendino ad attivare le procedure per ottenere l’autorizzazione a coltivare la cannabis presso due vivai cittadini.

L’area selezionata è una: quella del vivaio presso l’istituto Bonafaus in Strada Pecetto 32/34 di Chieri, mentre è stata scartata l’ipotesi di un sito nel vivaio Regio Parco in Strada Manifattura Tabacchi. La volontà è comunque quella di individuare altre aree cittadine per dare il via a questo processo di produzione. Decisiva in tal senso la spinta del M5S torinese che, in linea con le direttive nazionali, ha sottolineato l’efficacia terapeutica della cannabis e l’importanza che coltivazione e produzione siano in mano a un ente pubblico come il Comune.

“Gli effetti benefici sono certificati, la richiesta da parte dei malati è sempre maggiore - spiega Federico Mensio, primo firmatario della mozione - Sia la Città di Milano che la Regione Lombardia hanno approvato atti simili, il diritto alla cura va tutelato”. Determinata nel portare avanti questa battaglia anche Maura Pauli: “La cannabis è meno tossica di molte medicine tradizionali, non ha mai causato una morte per overdose”.

La consigliera pentastellata ha poi criticato duramente la posizione tenuta dalla Lega e dal ministro dell’Interno Matteo Salvini: “È puro sciacallaggio politico quello esercitato da chi vuole demonizzare una pianta. Si parla senza aver studiato, Salvini ogni giorno ci dona perle di stoltezza”.

La mozione ha raccolto il voto favorevole anche del Partito Democratico, oltre che ovviamente quello del M5S. Non presente in aula, ma comunque desideroso nell’esprimere la propria contrarietà alla mozione, il capogruppo della Lega a Torino, Fabrizio Ricca: “Lavoro che manca, liste di attesa per un esame medico che durano mesi e mesi, scippi e spaccio in ogni quartiere non sono problemi che riguardano torinesi e piemontesi secondo i grillini che sostengono Appendino e il centrosinistra. Pensano alla cannabis”.

L’ultima parola in ogni caso spetterà al Ministero della Salute, che dovrà necessariamente dare l’autorizzazione indispensabile per l’avvio del processo. Il percorso per la coltivazione e la produzione della cannabis a uso terapeutico si prospetta complesso, con tanti dubbi circa questioni burocratiche e legate alla sicurezza.

Sempre in tema cannabis, il M5S ha ribadito la partecipazione alla manifestazione “Fuma parei” in programma sabato 11 maggio, un’occasione di confronto anche sugli altri usi della cannabis, non solo quello medico e terapeutico. Una posizione destinata a suscitare più di una polemica.

Andrea Parisotto

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