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Politica | 16 maggio 2025, 17:11

Vertice Cirio-sindacati su Stellantis e dintorni: "Ricollocare nei settori emergenti i lavoratori in cassa integrazione"

Sul tavolo le tante incertezze occupazionali che preoccupano Torino e il Piemonte: Maserati, ma anche Italdesign, Ilva e automotive in generale

Vertice  a Palazzo Lascaris tra sindacati e giunta Cirio

Vertice a Palazzo Lascaris tra sindacati e giunta Cirio

Maserati è solo la punta dell'iceberg, di sicuro la più vicina in ordine temporale. Ma non è certo l'unica ferita che il territorio di Torino e del Piemonte fatica a rimarginare. E' stato infatti decisamente ampio il territorio di confronto che ha visto, nella giornata di oggi, seduti attorno allo stesso tavolo a Palazzo Lascaris il presidente della Regione, Alberto Cirio , l'assessore alle attività produttive, Andrea Tronzano e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil

Timori per Mirafiori 
"Abbiamo espresso forti preoccupazioni sul futuro dello stabilimento Stellantis di Mirafiori, tanto più dopo l'annunciato trasferimento della produzione della Maserati a Modena - dice il segretario generale della Uil Piemonte, Gianni Cortese -. La sola aggiunta della produzione della 500 ibrida nello stabilimento di Torino, prevista per fine anno, non fornisce garanzie di saturazione degli impianti, del mantenimento dei livelli occupazionali e della fine del ricorso agli ammortizzatori sociali. È necessario convincere Stellantis ad allargare la gamma dei modelli destinati a Torino, soprattutto ibridi, per garantire volumi tranquillizzanti".

Più in generale, nel corso dell'incontro il segretario ha espresso "la preoccupazione della UIL in ordine allo stato di salute dell'industria piemontese, alla luce della costante chiusura di imprese, dei forti rischi sugli impianti ex-Ilva, Italdesign e delle numerose situazioni già esplose nei mesi scorsi. Chiediamo al presidente Cirio di trasferire al Governo le richieste di interventi urgenti di politiche industriali per gestire l'attuale fase di profonde transizioni ed evitare pesanti ricadute di natura occupazionale e sociale".

Ricollocare chi è in cassa
In attesa del tavolo nazionale del 21 maggio sulla ex Ilva - aggiunge il segretario generale Cisl  Piemonte, Luca Caretti - abbiamo deciso di rivederci il 29 maggio prossimo per fare il punto sul colosso dell’acciaio e sulle possibili ricadute per lo stabilimento di Novi Ligure il cui futuro ci preoccupa molto. Restano i timori anche sul fronte automotive. I volumi attesi anche per la 500 ibrida potrebbero non bastare a garantire la sopravvivenza di Mirafiori, visto anche l’andamento negativo del mercato. L’Europa deve battere un colpo per nuovi ammortizzatori”. E proprio sul fronte ammortizzatori sociali e politiche del lavoro Caretti si dice “favorevole alla realizzazione di un protocollo regionale per la ricollocazione di personale in cassa integrazione presso realtà industriali in sviluppo. La Regione sperimenti accordi pilota per ricollocare i lavoratori in cassa. Sarebbe un bell’esempio”.

Massimiliano Sciullo

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