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Economia e lavoro | 15 maggio 2019, 19:27

Manifesto di Confindustria per la sostenibilità

Se ne è parlato oggi durante l'incontro “Dalla responsabilità sociale alla sostenibilità”, che ha avuto luogo oggi pomeriggio all’Unione Industriale di Torino

Manifesto di Confindustria per la sostenibilità

 

L’attenzione agli impatti ambientali e sociali è un fattore chiave di competitività per il futuro delle aziende italiane. Gli imprenditori di oggi, infatti, devono affrontare uno scenario nuovo rispetto al passato, che richiede un ripensamento del modello di sviluppo che punti sull’innovazione e sulla sostenibilità, all’interno di un sistema in grado di creare valore condiviso per tutti.

In questi anni, per molte imprese il problema principale è stato sopravvivere alla crisi. Un problema legato alla domanda, alla crescita insufficiente, al peso del fisco, al rapporto con le banche: tutti aspetti che rimangono centrali nell’azione di Confindustria. L’attenzione per la sostenibilità non incide sulla centralità della rimozione di tali cause, ma non è nemmeno – rispetto ad esse – un argomento secondario, marginale o diverso: è anche nella prospettiva dello sviluppo sostenibile che va ricercata la risposta ai problemi strutturali dell’economia italiana.

In questo contesto, Confindustria si è impegnata per promuovere la responsabilità sociale all’interno e all’esterno della sua organizzazione, attraverso un percorso di impegni concreti. Aumentare la consapevolezza dei problemi sociali e ambientali che hanno maggiore impatto per le imprese italiane; promuovere l’integrazione della sostenibilità nella governance di impresa nella logica di migliorare la competitività; incoraggiare l’innovazione dei modelli di business; sviluppare programmi di formazione basati sull’agenda 2030, con il sostegno delle associazioni territoriali; sostenere e promuovere l’adozione di politiche e sistemi di gestione volti ad assicurare l’integrità dei comportamenti e il contrasto alla corruzione; proporre alle istituzioni forme di incentivazione non opportunistiche per le imprese che adottino buone pratiche di RSI; orientare le iniziative di sostegno alla ricerca verso soluzioni che diano risposta ai problemi dello sviluppo sostenibile; richiedere al Governo un impegno costante sul tema; promuovere lo sviluppo di partnership pubblico-private e con il terzo settore; e incoraggiare le scuole e le Università a sviluppare una cultura della sostenibilità come modello di comportamento per le imprese.

"Se la sostenibilità è 'garantire uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri', quando si realizza questa condizione?". Questo l’interrogativo posto dalla Presidente del Gruppo tecnico per la responsabilità sociale d’impresa (Rsi) di Confindustria, Rossana Revello, intervenendo all’incontro “Dalla responsabilità sociale alla sostenibilità”, che ha avuto luogo oggi pomeriggio all’Unione Industriale di Torino. Che ha proseguito: "Quando la crescita economica rispetta tre regole: tenere sotto controllo i fondamentali del bilancio pubblico; uscire dalla logica della dissipazione delle risorse per convertirsi a quella del riuso e della circolarità; rendere la crescita inclusiva e ridurre le diseguaglianze. L’industria manifatturiera, attraverso la ricerca e l’innovazione è in grado di trasformare i vincoli in opportunità di crescita nella logica di: migliorare l’efficienza operativa risparmiando sui costi di energia, di consumo idrico e di smaltimento; andare incontro ad una domanda che premia il rispetto dei criteri SDGs nella logica della tracciabilità; diventare più attraenti per investitori tradizionali e no; prevenire il rischio di danneggiare la reputazione. 

La finanza giocherà un ruolo centrale a sostegno dello sforzo di innovazione delle imprese. Cosa fa Confindustria? Attraverso i roadshow sul territorio presenta il Manifesto sulla RSI elaborato lo scorso anno. Sta mettendo a punto alcuni strumenti pratici e utili per le PMI: Temporary manager; gli indicatori semplificati; il Premio Imprese per l’innovazione. Infine, sta raccogliendo best practice su tutto il territorio al fine di: proporre testimonianze ad eventi nazionali e per il road show; proporre storie da raccontare ai media e nelle trasmissioni tv; creare una banca dati che rimanga come patrimonio del sistema".

Anche Dario Gallina, Presidente degli industriali torinesi, ha sottolineato come "negli ultimi decenni, da parte delle imprese vi è stata una grande crescita della consapevolezza del proprio ruolo sociale e degli impegni che ne derivano. Le aziende hanno via via assunto maggiori responsabilità nei confronti dei loro stakeholder, optando per politiche aziendali ove l’innovazione, la formazione, l’integrazione, l’attenzione per l’ambiente e per il proprio territorio sono divenuti elementi di un paradigma complessivo, sinonimo di qualità, di progresso e competitività".

La tavola rotonda, moderata da Maurizio Cisi, Professore Associato Università degli Studi di Torino, ha visto la partecipazione di Alessandra Bianco, Responsabile Comunicazione Lavazza, che ha raccontato il caso della “Nuvola”; Anna Ferrino, Amministratore Delegato Ferrino, che ha testimoniato come la responsabilità sociale d’impresa sia un fattore chiave per la crescita; Marco Piccolo, CEO Reynaldi, che ha risposto al quesito su come etica e competitività possano convivere nelle strategie d’impresa; Giovanni Fracasso, Presidente Piccola Industria Unione Industriale Torino, che ha raccontato le iniziative a testimonianza dell’impegno strategico che la Piccola Industria sta investendo sul tema della sostenibilità; Alessandro Medaglia, Specialista per l’innovazione - Direzione Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, che ha incentrato il suo intervento sul percorso che Intesa sta seguendo per crescere nell’ambito della Circular Economy.


comunicato stampa

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